Lettera del Comitato “No Ponte No Voto”: pesanti interrogativi sui ritardi e sulla soluzione ANAS.

Riceviamo la lettera dell’avvocato Serafino Mazzotta per il Comitato NO PONTE NO VOTO che pubblichiamo volentieri.

Egregio Signor Direttore,
questa notte leggendo un post di SicaniaNews.it: “Soluzione tampone ANAS per il ponte di Verdura: almeno 2 mesi di tempo per tubi e passerella” avevo commentato così:
ponte2“Ci metto la firma per due mesi. Lo diciamo da lunedì 4 febbraio che non ci convincono tante cose in questa vicenda.
Perché non è stato proclamato subito lo stato d’emergenza o lo stato di calamità?
Perché non è stata interessata da subito la Protezione Civile che ha uomini, mezzi e risorse?
Perché non è stato interessato il Genio Militare?
Perché, dopo averne richiesto un sopralluogo, non è stato richiesto l’intervento della azienda agrigentina in grado di realizzare e collocare un ponte tipo Bailey?
Perché spendere la cifra astronomica di € 600.000,00 per un ponte provvisorio?
A queste domande pretendiamo risposte. Pretendiamo”.

Stamattina, sul corrieredisciacca.it, leggo una nota con la quale l’Ing. Di Giovanna confuta la tesi dell’Anas sostenendo “che quella del ponte Bailey non è una soluzione impossibile, né particolarmente costosa, ma solamente una soluzione che non è quella che è stata adottata”.
L’Ing. Di Giovanna, inoltre, esprime delle fondate perplessità sui tempi di esecuzione, sulle modalità di esecuzione, sui costi della soluzione definitiva che dovrà essere realizzata necessariamente in luogo diverso.
Conclude con una considerazione: “tutto ciò a meno che la soluzione provvisoria non voglia sottintendere che la definitiva non verrà mai realizzata, come spesso succede in questa terra. Ma, in questo caso, la gravità della situazione impone che venga fatta verità. … Quarantacinque giorni saranno molto lunghi da passare, nella situazione in atto, ma allora sarà una data particolare, il primo aprile. Attendo tale data come quella della inaugurazione della soluzione provvisoria e mi aspetto che, in quella stessa data, venga fornita una indicazione, almeno di massima, sui tempi di realizzazione e le caratteristiche progettuali della soluzione definitiva. Sarebbe un brutto pesce di aprile, e non soltanto per me, se così non fosse.”
Certamente non con la chiarezza e la competenza dell’Ing. Di Giovanna, SONO LE COSE CHE ANDIAMO DICENDO DA 12 GIORNI e sono le cose che, tra le altre, ieri abbiamo deciso di riportare in un esposto che presenteremo nei prossimi giorni alla Procura della Repubblica di Sciacca ed alla Corte dei Conti.
Mi sia permesso, però, fare un appunto all’Ing. Di Giovanna.
Egli afferma, infatti, che “la dichiarazione di calamità, promessa dal presidente Crocetta, permetterebbe di attuare le occupazioni d’urgenza dei terreni interessati con assoluta immediatezza”:
il problema, trascorsi già 12 giorni dal crollo, è che il Presidente Crocetta quella “dichiarazione di calamità” L’HA SOLO PROMESSA.
E, del resto, questa parte della Provincia a chi interessa?
S.E. il Prefetto ha mai raggiunto Sciacca, attraversando Ribera, in questi 12 giorni?
Ha parenti, amici, conoscenti che per ragioni di lavoro debbono andare al di là del fiume?
Ha parenti, amici, conoscenti che per ragioni di salute devono recarsi per le terapie a Sciacca, a Palermo, a Bagheria?
Ed il Presidente della Regione?
Ed il Presidente della Provincia?
Ho impressione di no.
Cordialmente.
Per il Gruppo di Facebook “NO PONTE ? NO VOTO !
Avv. Serafino Mazzotta

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