La strada Scirinda-Tragaleggi è impraticabile. A proposito di soldi buttati…

scirinda3Peccato, la strada ex consortile Scirinda Tragaleggi è attualmente impraticabile. Quella che doveva essere, nelle intenzioni dei promotori, una valida stradella alternativa per consentire ai mezzi agricoli di aggirare il blocco del ponte crollato sul Verdura, una trazzera di campagna era e tale è rimasta. Perché sono bastate le piogge abbondanti unite al passaggio dei mezzi per rovinare il fondo di stabilizzato, con materiale di cava, che era stato messo nel tratto non asfaltato di oltre 400 metri nelle immediate vicinanze del fiume. Avvallamenti e pericolosi dossi, per affrontare i quali è necessario almeno un fuoristrada 4X4. Un auto un po’ più bassa può restarci impantanata.
Per il momento se ne sconsiglia l’utilizzo a quasi tutti i mezzi non agricoli.
scirindaPressoché inutili i lavori di Esa, Anas, Consorzio di Bonifica ed operatori vari coordinati dalla protezione civile comunale. È vero che i tubi rotocompressi sono serviti ad incanalare le acque del vallone Tamburello che prima era al livello della stradella, ma i lavori si sono rivelati complessivamente insoddisfacenti, perché il fondo stradale asfaltato è rimasto pieno di buche con fossi profondi in alcuni tratti, mentre il tratto di strada sterrata, che attraversa il fiume, è impercorribile per i motivi già detti. A causa della abbondanti piogge e del transito dei mezzi carichi di arance che hanno creato dossi e avvallamenti.
Il vantaggio in termini di chilometri (15 Km per l’esattezza dalla via Scirinda a Ribera fino al bivio di Sant’Anna sulla ss115) è oggi del tutto annullato dalla difficoltà di attraversare quel tratto di strada sterrata sul fiume Verdura, sul quale sono state investite molte risorse. Soldi buttati visto lo stato attuale in cui versa la stradella.
Vi si ponga rimedio subito visti i tempi lunghi annunciati dall’Anas per il ripristino della normale viabilità sul ponte Verdura. Noi, rispetto all’ANAS, abbiamo un concetto diverso del tempo. Sono già passati 22 giorni dal crollo del Ponte e sono un’odissea per chi ogni giorno viaggia verso le campagne o il versante opposto della provincia di Agrigento. A marzo, forse, saranno affidati i lavori alla ditta vincitrice e, dall’inizio dei lavori, passeranno altri 45 giorni, come preventivato dall’ANAS per l’attuazione del progetto di ripristino con tubi e passerella.
Al danno di un ponte Crollato, la beffa di non intravedere una soluzione a breve, quella più logica, economica e celere, perché il traguardo mese di maggio 2013 rappresenta un’eternità per un’economia agonizzante, qual è quella agrigentina, che già viaggia a velocità ridotta rispetto ad altre economie. Quando non si arresterà del tutto, l’economia agricola o legata al turismo e alla pesca, a causa delle difficoltà di viabilità collegate ad un piccolo Ponte crollato che, nonostante le moderne tecnologie a disposizione e l’enorme apparato burocratico, non si riesce proprio a ripristinare nel giro di 20/30 giorni.
Alle aspettative dei cittadini di avere un ponte qualsiasi (in acciaio, più a valle o a monte) sul fiume Verdura, fa da contraltare l’univocità della proposta ANAS di ripristino provvisorio del ponte Verdura crollato, manco fossimo in uno stato post-comunista dove il partito unico decide per tutti. È pur vero che la competenza è dell’ANAS e, in sede di conferenza dei servizi, è stata avallata proprio questa soluzione progettuale.
Saremo quindi costretti, dall’unicità della soluzione prospettata, a vedere il ponte Verdura rattoppato con tubi a passerella non prima di 3 mesi dal crollo, se tutto va bene.
Ma stiamo scherzando?!

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