Calamonaci, Teatro Nicolaj. Al via la IV rassegna di teatro dialettale siciliano

Calamonaci. Al via la rassegna di teatro dialettale, anche quest’anno proposta dall’Amministrazione comunale in sinergia con la Pro loco e alcuni sponsor. Degna di nota la bravissima Gabriella Omodei, a far gli onori di casa, presentando magistralmente la rassegna e quanti si son avvicendati sul palco.

Serata ben riuscita, pubblico numeroso da far registrare il quasi tutto esaurito.

S’inizia con l’omaggio a chi è dedicato il premio della rassegna, Giovanni Raffiti, giovane tragicamente scomparso in prematura età, amante della commedia dialettale, amato dalla collettività calamonacense. La proiezione di immagini a lui dedicate, il ricordo del Sindaco Enzo Inga, che ha anche salutato i presenti, e l’omaggio floreale alla sorella Rosanna. Sul palco anche il direttore artistico, Enzo Raffiti. Momento commovente per tutti i presenti in sala.

Ad allietare la vista e l’udito, anche una breve rappresentazione di danza-per-il-teatro, con l’intervento di un ballerino, tre ballerine ed un narratore.

Dopo una breve presentazione delle altre compagnie protagoniste del cartellone, inizia lo spettacolo con la compagnia domestica Associazione socio-culturale Michele Palminteri, che ha proposto “Uomo e galantuomo” di Eduardo De Filippo. Datata 1922, risente dell’influsso pirandelliano, riprendendone diverse rappresentazioni – la follia, l’apparenza – ma trattandole diversamente. Ovviamente sono caratteri universali, che poi ogni autore traccia come meglio crede, dotandole di originalità.

Il bello della diretta fa avviare lo spettacolo con qualche piccolo problema tecnico relativo ai microfoni ma, il tutto serve anche a dar risalto alla estemporaneità della rappresentazione. Risolto alla spicciolata, la rappresentazione va in crescendo, mettendo in luce il bel lavoro svolto non solo dai rappresentanti, ma anche da tutti quelli che stanno dietro la scena.

Un plauso all’organizzazione che ha saputo mettere in piedi un cartellone degno di rispetto, dal respiro regionale, cogliendo le diverse influenze territoriali che spaziano dal trapanese al catanese, dal calatino al messinese.

A latere, una buona degustazione di torte artigianali, e la mostra di Giuseppe Gioia, che ha curato anche la scenografia.

Giovanni Cutino

Giovanni Cutino

Dott. Commercialista

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