Buone notizie per il futuro turistico di Ribera. L’assessore alle Politiche Comunitarie Davide Caico e il sindaco Carmelo Pace comunicano che Ribera verrà inserita tra le città a vocazione turistica.
In seguito all’emanazione di un Decreto Regionale il quale escludeva Ribera dalle città a vocazione turistica, l’assessore Caico si è subito incontrato con il Dirigente Generale dell’Assessorato Regionale al Turismo il dott. Marco Salerno il quale in data 05/10/2010 ha inviato una nota all’Assessore Regionale al Turismo, Sport e Spettacolo Daniele Tranchida, affermando che: “Avuto modo di accertare che con D.A. n. 38/Gab del 28/08/2010, l’Assessore Regionale al Turismo, Sport e Spettacolo, pro-tempore, ha individuato i comuni siciliani a maggiore vocazione turistica e nella considerazione che tale decreto appare allo scrivente non sorretto in talune fattispecie da idonea documentazione a sostegno, per mero errore materiale, si invita la S.V. ad esaminare l’ipotesi della revoca o sospensione degli effetti del decreto, al fine di approfondirne i contenuti”.
Giorni dopo l’assessore Caico ha incontrato l’assessore Tranchida, il quale, attraverso un comunicato, in data 26/10/2010, ha reso noto che: “Viste le osservazioni che giungono dal territorio, sto valutando l’opportunità di modificare o di revocare il decreto del Piano settoriale per l’individuazione delle località a vocazione turistica, riferibile alle linee di intervento del P.O.FERS 2007-2013 di competenza dell’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana”. Tranchida, inoltre, prosegue il comunicato: “Si riserva di audire sul tema l’Anci, in rappresentanza dei Comuni e le associazioni di categoria degli albergatori”.
Soddisfatto l’assessore Caico, che afferma: “Sia il direttore Salerno che l’assessore Tranchida, durante gli incontri avuti, mi hanno assicurato che Ribera verrà inserita, nel nuovo decreto, tra le città a vocazione turistica. Il nostro tempestivo intervento è stato fondamentale, perché noi puntiamo sul turismo per rilanciare le sorti della nostra città e non potevamo permetterci di essere tagliati fuori da un decreto così importante”.
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