A rischio approvvigionamento idrico del capoluogo e della costa jonica. “Sicilacque non può e non deve depauperare le risorse idriche del Messinese!”
La categorica affermazione è del deputato regionale del Pdl Nino Beninati che, sull’argomento e sull’annosa controversia fra la Provincia di Messina e Sicilacque – la quale ha paventato, fra l’altro, un cospicuo trasferimento delle risorse dell’acquedotto Alcantara alla volta dell’Ancipa – ha depositato oggi una interrogazione all’Ars. Nell’atto ispettivo, indirizzato al presidente della Regione, Beninati chiede innanzitutto di scongiurare tale evenienza di trasferimento e fa il punto storico sulla situazione. “L’inizio della contesa – ricorda il parlamentare regionale – risale al 2004 e, nel frattempo, l’assegnazione a Siciliacque non è comunque mai stata legittimata. Quindi, la stessa non può affatto procedere al trasferimento che provocherebbe una grave crisi idrica a numerosi comuni della costa jonica (Alì Terme, Casalvecchio, Castelmola, Forza D’Agrò, Furci, Gaggi, Graniti, Itala, Letojanni, Nizza, Roccalumera, S.Teresa di Riva, S.Alessio, Savoca, Scaletta Zanclea, Taormina) e alla stessa Messina”. La controversia è all’attenzione del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici mentre il Genio Civile di Catania ha già scritto, il 5 ottobre ultimo, all’assessorato Infrastrutture e Mobilità sollecitando un parere preventivo che tarda da troppo tempo, arrecando grave nocumento al territorio della riviera jonica. Prendendo parte alla controversia, Beninati si esprime a favore dell’affidamento all’Ato3 di Messina e chiede, in ogni caso, che “Si ordini, nelle more, di sospendere qualunque iniziativa di prelievo dall’acquedotto Alcantara prima che il Consiglio superiore dei LL. PP. si esprima in via definitiva, e che l’assessorato di riferimento risponda con urgenza ai chiarimenti richiesti dal Genio Civile di Catania”.
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