Questa mattina i carabinieri della compagnia di Canicattì hanno azzerato una presunta banda dedita in città allo spaccio al minuto di stupefacente di vario tipo, come cocaina, eroina ed hashish. Ventitrè gli ordini di custodia cautelare eseguiti dai carabinieri nel corso del blitz denominato “Panis”. Queste le persone finite in manette: in carcere Daniele Lodato, 28 anni, di Canicattì; Maria Pia Piazza, 44 anni, di Canicattì; Lina Licata, 31 anni, di San Cataldo; Hosni Ben Brahem, 29 anni, tunisino; Moncef Ben Dhafer,36 anni, tunisino; Gioachino Amato, 32 anni, di Canicattì; Lillo Lodato, alias “Luigi”, 30 anni, di San Cataldo; Alessandro Vincenzo Maurici, 31 anni, di San Cataldo; Giuseppe Lo Cicero, 31 anni, di Asti; Vincenzo Mongitore, 27 anni, della Germania; Alfonso Mantione, 23 anni di San Cataldo; Antonio Alfano, 23 anni, di Agrigento; Biagio Campanella, 26 anni, di Agrigento; Antonio Guarneri, 31 anni, di San Cataldo; Diego Guarneri, 30 anni, di San Cataldo; Francesco Infantino, inteso “Cicciu Muzzuni”, 48 anni, di Grotte; Maurizio Cassaro, inteso “Il Siciliano”, 45 anni, di Canicattì. Applicati gli arresti domiciliari: Calogero Arcangelo Morreale, 31 anni, di Agrigento; Calogero Giochino Morreale, 35 anni, di Manchester (Gran Bretagna); Alfonso Lorenzano, 26 anni, di Agrigento; Tanja Van Den Abbeele, 30 anni, di Amburgo (Germania); Samuela Puma, 2 anni, di Canicattì; Giuseppa Nobile, 50 anni, di Canicattì. L’inchiesta è coordinata del sostituto procuratore, Giacomo Forte e coordinata dal procuratore aggiunto, Ignazio Fonzo. Le indagini di Polizia, sono state effettuate, e tuttora proseguono nell’ambito del Comando provinciale dei carabinieri coordinate dal colonnello Mario Di Iulio, e dalla Compagnia di Canicattì dal capitano Salvatore Menta. Nell’ordinanza si legge che «a dare fondamento all’ipotesi investigativa sono stati una serie di elementi concreti addotti nell’informativa redatta e che ad esempio sottolineano come in data 5 aprile del 2008 una perquisizione realizzata presso l’abitazione di Giuseppe Lo Cicero, e nelle immediate pertinenze (perquisizione svolta d’iniziativa fatta su indicazione di fonte confidenziale della medesima P.G. – la stessa che anche nel caso di specie ha fornito numerosi spunti investigativi) portava al sequestro di 25 grammi di stupefacente di cui 5,4 cannabis indica e 17,8 di cocaina, il tutto confezionato in dosi pronte per lo spaccio. Veniva inoltre rinvenuta una quantità non indifferente di creatina (pari a 393 grammi), usata anche per il taglio dello stupefacente. Certamente, la diversa tipologia della droga e le modalità di divisione della stessa lasciavano chiaramente intendere come il Lo Cicero, fosse soggetto dedito allo spaccio di stupefacente. Le fonti di prova sono consistenti, e comprendono: le dichiarazioni di persone informate sui fatti; i risultati delle attività tecniche di intercettazione telefonica e c.d. ambientale su numerose utenze e autovetture in uso ad alcuni degli indagati; alcuni sequestri di stupefacente eseguiti, a riscontro degli elementi di prova emersi nel corso delle operazioni tecniche di ascolto, sia presso alcuni degli indagati sia nei confronti di alcuni assuntori “clienti” degli stessi».
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