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Censimento: Porto Empedocle aiuta i disoccupati, Ribera i dipendenti

Scritto da il 5 Set 2011/ 19:30. Letto 1.293 volte. Registrato sotto Cronache, In evidenza, Porto Empedocle, Ribera. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

Comune di Ribera e comune di Porto Empedocle. Un unico censimento, quello Istat della popolazione, una stessa circolare e due diversi modi di interpretarla. In un caso, a favore di 17 dipendenti comunali e di un solo esterno, nell’altro, a favore dei giovani disoccupati e bene istruiti col sacrificio delle rispettive famiglie. A Porto Empedocle, una selezione fatta per titoli e con ampia pubblicità ha permesso a 14 cittadini di potere lavorare come rilevatori nell’ambito del 15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni. I posti previsti nell’avviso di selezione erano in totale 16, di cui 2 riservati agli interni precari part-time, mentre gli altri sono stati assegnati a 14 disoccupati: ben 11 sono laureati, 5 diplomati col massimo dei voti. Il Sindaco Lillo Firetto ha così spiegato la decisione della sua amministrazione: “Abbiamo voluto dare la possibilità di fermare la fuga di cervelli dalla nostra città, dando per circa tre mesi un lavoro a gente qualificata nel massimo della trasparenza“. Inoltre, avrebbe arrecato un danno all’Ente il fatto di distogliere tanti lavoratori dipendenti dalle loro funzioni.

Carmelo Pace - € 42.284, stima costo indennità a 12 mesi

Un plauso al Sindaco di Porto Empedocle dunque. E il Sindaco di Ribera (è lui la volontà politica dell’ente) come si è comportato riguardo la stessa vicenda se affidare l’incarico di rilevatori a dipendenti interni o esterni? Non poteva non sapere nulla del censimento. Infatti il 4 luglio 2011 con propria determinazione (n. 34) ha sostituito il responsabile dell’Ufficio di censimento comunale, individuando quale responsabile il dipendente dott. Salvatore Castelli per l’attuazione di tutti gli adempimenti disposti dall’Istat. Quindi il Sindaco Pace ha lasciato semplicemente lavorare gli uffici preposti.
In teoria avrebbe dovuto seguire la linea della coerenza, quella stessa linea ribadita in più occasioni dal candidato a sindaco Carmelo Pace, durante la campagna elettorale: “Non possiamo permettere che i nostri figli abbandonino le nostre case!” – aveva detto allora Pace arringando il pubblico riberese, che lo ha scelto ed eletto confidando sulla bontà dei suoi progetti e delle sue parole. “Pace aveva promesso – scrive in una lettera una brillante dott.ssa di Ribera – più attenzione per le famiglie riberesi disagiate e per i giovani laureati disoccupati, costretti, i primi, a barcamenarsi con uno stipendio minimo tra affitti, mutui, libri scolastici, tasse, figli all’università, malattie, i secondi a lasciare la propria città, la loro ‘splendida’ Ribera in cerca di un’occupazione“.
In risposta alle tante aspettative delle famiglie disagiate e dei giovani riberesi disoccupati, Pace ha invocato la separazione tra le funzioni di gestione amministrativa, spettanti agli organi burocratici, e funzioni di indirizzo e controllo spettanti agli organi di direzione politica. Almeno questa è la risposta contenuta in una nota pubblicata sulla pagina di facebook di Carmelo Pace. Alla domanda del primo cittadino “come mai in altri Comuni hanno adottato scelte diverse?”, gli uffici hanno risposto che la scelta del Comune di Ribera è stata concordata con il dott. Abbate, coordinatore dell’Istat, e che sembra essere l’unica scelta legittima”.

Angelo Renda

Angelo Renda, segretario locale di SEL, così replica al Sindaco: “Questa risposta ricorda tanto Ponzio Pilato, dato che è evidente che questa sia stata una scelta politica“. Ad onor del vero l’articolo 1 del regolamento Istat, relativo alle modalità di reclutamento dei Rilevatori e dei Coordinatori Comunali circolare dell’Istat, prevede che i Comuni affidano l’incarico di rilevatore prioritariamente a personale dipendente e che, soltanto in caso di indisponibilità a svolgerlo da parte degli interni, si possano avviare procedure di reclutamento di personale esterno. Allora significa che la decisione del Comune di Porto Empedocle è illegittima, mentre quella adottata dal comune di Ribera è la sola legittima? Niente affatto. In molti comuni dell’agrigentino ha prevalso il buon senso, quale è logico attendersi in tempi di crisi dove i cittadini attendono risposte convincenti e non paternalistiche da parte della classe politica e dirigente.
Il vicino Comune di Sciacca, per esempio, ha bandito il concorso per 23 rilevatori di cui 3 interni (dipendenti comunali) e 20 esterni. Il comune di Agrigento ha deciso di affidare i 51 posti a disposizione a chiunque sia interessato ad espletare l’attività di rilevatore ed ha dato ampio risalto alla notizia. Anche il Comune di Menfi ha bandito il concorso ad esterni (12 rilevatori), mentre il Comune di Siculiana ha offerto addirittura questa possibilità soltanto ai disoccupati o a quelli in cerca di prima occupazione.
Il comune di Ribera doveva essere un palazzo di cristallo nelle intenzioni del Sindaco Pace all’atto dell’insediamento, invece, accade che persino all’Ufficio protocollo del Comune un impiegato possa lamentarsi del fatto che i colleghi non l’abbiano informato per tempo dell’esistenza dell’avviso di selezione per 18 rilevatori interni. Anche lui, dipendente interno, se informato dagli altri, avrebbe potuto presentare domanda…..
Per concludere, lasciamo che un nostro lettore risponda a tono alle ragioni dell’egoismo umano e alla vecchia logica oscura della spartizione.
Scrive Calogero: “Ci vuole fegato per difendere la scelta dei comuni che attuando la circolare Istat in maniera integrale, hanno dato due stipendi agli impiegati comunali, i quali in parte sono precari che non hanno mai vinto un concorso pubblico. Così si è fregato due volte le nuove generazioni, prima togliendogli la possibilità di concorsi pubblici, magari per titoli, poi gli si toglie anche un aiuto come la possibilità di svolgere un lavoro per tre mesi, dopo essersi piazzati nei posti disponibili. E’ vero è stata una scelta gestionale degli uffici che ha garantito la stessa casta dei dipendenti, ma questo non può che dare ancora più plauso a quei sindaci coraggiosi come a Sciacca, Porto Empedocle, Agrigento che hanno assunto personale altamente qualificato da titoli quali lauree e master, riuscendo a dare una mano a decine di laureati che in paesi come Ribera sono stati del tutto abbandonati. Chissà se i dirigenti comunali che conoscevano bene la circolare Istat conoscono bene quell’articolo della costituzione che parla di come si accede nei posti pubblici a tempo indeterminato? Mi sa proprio che questo articolo non lo vogliono conoscere.

Come giudicate la scelta del Comune di Ribera di affidare l'incarico di rilevatore a 17 dipendenti interni per il 15° Censimento della popolazione?

  • "E' una scelta sbagliata, si poteva fare di più per i giovani disoccupati" (62%, 40 Voti)
  • Legittima, ma politicamente miope perché non tiene conto del contesto sociale (32%, 21 Voti)
  • Pienamente legittima e non politica, perché risponde alle indicazioni Istat (6%, 4 Voti)

Totale Votanti: 65

* Questo sondaggio d'opinione non ha alcuna finalità statistica.

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