Grandangolo nel giugno scorso ve lo aveva anticipato con un articolo dal titolo “Inchiesta Provincia: obiettivo D’Orsi”. Le inchieste della Procura, diverse, finivano tutte davanti al nome del presidente della Provincia regionale di Agrigento, Eugenio Dorsi. Prima l’indagine sulle spese di rappresentanza, poi quella sulla realizzazione di una casa alle porte di Agrigento; poi le palme destinate alle scuole ed al giardino botanico ed invece, secondo l’accusa, collocate nella nuova abitazione del presidente. Insomma, siamo stati buoni profeti. Ed infatti, un avviso a presentarsi per rendere interrogatorio come persona sottoposta a indagini è stato notificato dalla Procura della Repubblica di Agrigento al presidente della Provincia di Agrigento, Eugenio D’Orsi. I reati ipotizzati sono peculato, concussione e truffa. Il provvedimento all’esponente politico è stato notificato dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza. Al centro dell’inchiesta ci sarebbero alcuni atti compiuti dal presidente della Provincia di Agrigento. Tra questi la messa in dimora nella sua abitazione di 40 palme di proprietà dell’Ente, che, sostiene la Procura, erano invece destinate a spazi verdi pubblici, aiuole di scuole e al giardino botanico. Secondo la tesi dell’accusa, D’Orsi avrebbe fatto svolgere lavori in una sua proprietà senza pagarli, o pagandoli di meno, a imprese che avevano in esecuzione appalti con l’Ente e avrebbe usufruito di rimborsi spesa per pasti in realtà non sostenuti o non nell’interesse pubblico. Inoltre il presidente D’Orsi, sostiene la Procura, avrebbe conferito incarichi esterni per esigenze per le quali l’Ente avrebbe potuto fare fronte con proprio personale. L’inchiesta è condotta dal sostituto procuratore della Repubblica, Giacomo Forte e coordinata dal procuratore aggiunto, Ignazio Fonzo.
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