È notorio che vi siano degli interessi sulla attivazione nel nostro territorio di un impianto di produzione energetica mediante combustione di oli vegetali. Tale fenomeno ha da subito scatenato una serie di prese di posizione contrarie, sia da parte della società civile che da parte delle forze politiche. Considerato ciò, abbiamo ritenuto necessario chiarire ulteriormente le posizioni da noi dichiarate già in diverse altre occasioni pubbliche.
Nessuno di noi può e vuole sindacare sulla libera iniziativa economica, riconosciuta ad ogni cittadino, dall’art. 41 della nostra carta fondamentale che così recita: “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni, perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.”
Non possiamo però non interrogarci sulla portata delle eventuali conseguenze che avrebbe l’installazione nel nostro territorio di una tale centrale energetica soprattutto sulla salute, massimo bene di ogni riberese e sulla nostra già provata economia agricola di qualità oltre che sul nascente sviluppo turistico.
È proprio in virtù di questo che abbiamo ritenuto necessaria l’organizzazione di una serie di convegni ed incontri di sensibilizzazione, su un argomento che indubbiamente è di interesse attuale per il nostro territorio, cioè la compatibilità fra le politiche di tutela ambientale e le politiche energetiche, soffermandoci in particolare proprio sull’argomento della produzione energetica da biomassa. Dopo ampia ed adeguata riflessione siamo arrivati quindi alla conclusione che risulterebbe estremamente dannoso per la nostra comunità l’installazione di un simile impianto.
Veniamo a conoscenza, quindi, con favore dell’iniziativa portata avanti da alcuni nostri concittadini, che intendono pubblicamente prendere posizione contro l’istallazione nel nostro territorio di una centrale energetica alimentata a biomassa, e diamo tutta la nostra solidarietà alla protesta che essi intendono condurre, ed auspichiamo che le istituzioni diano loro adeguato seguito.
La nostra speranza più grande è che in futuro i cittadini e i giovani in particolare, si dimostrino seriamente sensibili alle problematiche che abbiamo portato alla loro attenzione e assumano non un ruolo di spettatori passivi, ma di protagonisti attivi.
Il Presidente della Consulta per le politiche giovanili
Liborio Giordano
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