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Cronaca della settimana in pillole II – di Angelo Ruoppolo

Scritto da il 24 Ott 2011/ 22:29. Letto 1.579 volte. Registrato sotto Agrigento, Aragona, Canicattì, Cattolica Eraclea, Cronache, Favara, In evidenza, Porto Empedocle, Ravanusa, Sciacca. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

16 ottobre, a Cattolica Eraclea i carabinieri hanno arrestato Marius Marin, 23 anni, originario della Romania e domiciliato a Cattolica, allorche’ avrebbe tentato di rubare all’ interno della villa di un avvocato ad Eraclea Minoa. Il colpo però è fallito grazie all’intervento dei carabinieri in pattugliamento nella zona. I malviventi sono fuggiti e si sono nascosti in una pineta. Uno, Marin, è stato localizzato e arrestato. Scoperta e sequestrata anche l’automobile usata dai ladri. All’interno sono stati scoperti diversi arnesi da scasso.

17 ottobre, i carabinieri della tenenza di Favara hanno arrestato per rissa aggravata, lesioni personali aggravate, violenza privata, violazione di domicilio aggravato, danneggiamento aggravato e porto abusivo di strumenti atti ad offendere, Salvatore Fallito, 51 anni, Bennardo Fallito, 22 anni, Maria Bennardo, 42 anni, e Vincenzo Caramazza, 46 anni.  I quattro, tutti di Favara, per cause presumibilmente passionali, legate ad una relazione sentimentale tra Bennardo Fallito e una ragazza del luogo, sono stati protagonisti, armati anche con dei bastoni, di una violenta rissa, e sono stati tutti costretti al soccorso medico prima di essere ammanettati.

18 ottobre, maxi blitz della Polizia di Canicatti’, della Squadra mobile e della Procura di Agrigento. Droga e rapine : 16 in carcere, ed 11 in divieto di dimora. E’ stato il blitz cosiddetto “Strike”, dall’ inglese colpo, battuta. E i poliziotti del Commissariato di Canicatti’, agli ordini di Corrado Empoli, e della Squadra mobile di Agrigento, capitanata da Alfonso Iadevaia, hanno colpito e battuto 27 indagati. Ai giudici risponderanno, a vario titolo, di detenzione e spaccio di droga, marijuana, hashish e cocaina, tra Canicatti’ e zone confinanti, a cavallo delle province di Agrigento e Caltanissetta. E poi anche di rapine, danneggiamenti, aggressioni ed intimidazioni. Protagonisti dell’ operazione sono stati 150 poliziotti, teleguidati a distanza dalla Procura di Agrigento, e dai titolari dell’ inchiesta, l’ aggiunto Ignazio Fonzo, ed il sostituto Andrea Bianchi. Epicentro delle prime scosse dell’ inchiesta e’ stato Canicatti’ dove, tra il 2009 e l’inizio del 2010, si sono susseguiti numerosi reati come rapine, furti, danneggiamenti, incendi di automobili e aggressioni. All’epoca, quasi sempre con le stesse modalita’, ossia banditi travisati con calza da donna, sono stati rapinati bar, benzinai, e negozi di abbigliamento. Poi anche privati cittadini, picchiati e derubati. L’escalation delle indagini ha svelato il collaterale vorticoso traffico di stupefacenti.
Ecco gli arrestati in carcere, sono 16, tutti di Canicatti’ :
Diego Paci, 29 anni.
Giovanni Magro, 33 anni.
Francesco Milanese, 27 anni.
Vincenzo La Morella, 22 anni.
Salvatore Carlo Sammartino, 23 anni.
Giacinto Corbo, 53 anni, inteso “Zzi Ginu”.
Calogero Messina, 29 anni, inteso “Rino”.
Rosario Comparato, 30 anni.
Mirko Messina, 22 anni.
Diego Cutaia, 29 anni.
Gaspare Facciponte, 36 anni.
Danilo Fazio, 35 anni.
Vincenzo Mongitore, 27 anni.
Diego Messina, 47 anni.
Poi, Emanuele Giuseppe Garozzo, 31 anni, di Misterbianco, in provincia di Catania.
E Hosni Ben Brahem, 29 anni, originario della Tunisia, e gia’ detenuto nel carcere di Agrigento.
Il divieto di dimora in provincia di Agrigento e’ stato imposto ai canicattinesi:
Vincenzo Gioacchino Tiranno, 31 anni.
Giuseppe Falzone, 40 anni.
Giovanni Milana, 28 anni.
Salvatore Ragazzo, 26 anni.
Daniele Avanzato, 26 anni.
Ivan Napoli, 21 anni.
Filippo Cutaia, 23 anni.
Luca Ivan Alaimo, 25 anni.
E Diego Scibetta, 37 anni.
Poi Sebti Ouldji, inteso Kamel, 42 anni, originario dell’ Algeria, e domiciliato a Canicatti’.
E Neji Kebaier, 22 anni, tunisino.

18 ottobre, a Canicatti’, in contrada Vecchia Dama, una donna di 27 anni, a bordo della sua automobile, ad un incrocio, e’ stata affiancata da un’altra auto, una Golf, con a bordo 3 persone, e una delle 3 armata di pistola e con il volto scoperto. I 3 hanno costretto la donna alla sosta e le hanno rubato l’automobile.

18 ottobre, ad Agrigento, lungo la Discesa Duomo, ad un’anziana pensionata e’ stata scippata dal collo una collanina d’oro. Un uomo si e’ avventato contro la donna, le ha mantenuto fermo il collo e le ha strappato la collana d’oro. Poi e’ fuggito. Indagini in corso.

19 ottobre, a Favara, in via Regione siciliana, due banditi, travisati con un casco integrale ed armati di pistola, hanno rapinato il supermercato Discount Md. I due hanno costretto il personale a consegnare l’ incasso, circa 700 euro, e sono fuggiti a bordo di un ciclomotore. Indagano i carabinieri.

19 ottobre, il Tribunale di Agrigento ha condannato Neculai Gradinariu, 52 anni, originario della Romania e domiciliato a Camastra, a 2 anni e 10 mesi di reclusione per il reato di atti sessuali con una bambina di 3 anni figlia di connazionali dello stesso Gradinariu, gia’ arrestato dai carabinieri lo scorso 20 gennaio. Su istanza del difensore, l’avvocato Loretta Severino, a Gradinariu e’ stata sostituita la misura della custodia cautelare in carcere con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Inoltre, l’avvocato Loretta Severino sottolinea che in occasione dell’ arresto del romeno, i medici dell’ Ospedale Barone Lombardo di Canicatti’, che hanno visitato la bambina nell’ immediatezza di quanto denunciato, hanno da subito escluso segni di violenza o di lesioni di qualsiasi genere sulla bambina. I genitori della piccola non si sono costituiti parte civile al processo. L’avvocato Loretta Severino e’ in attesa delle motivazioni per valutare eventuale ricorso.

19 ottobre, lo scorso 30 settembre, un uomo e’ stato denunciato ai carabinieri dalla madre di un bambino di 11 anni che lo accusa di aver abusato sessualmente di suo figlio a bordo del traghetto Palladio durante la traversata da Porto Empedocle a Lampedusa. Secondo il racconto dell’ 11enne, all’interno di una cabina, l’uomo lo avrebbe molestato e avrebbe tentato un rapporto. Il ragazzino, sotto choc, e’ fuggito dalla madre. Gli indumenti indossati dal bambino, ed il tampone prelevato dai medici, sono stati all’esame dei carabinieri del Ris di Messina che hanno depositato l’esito. Sul pigiama indossato dal bimbo vi sono tracce di liquido seminale maschile non del piccolo. Svolta, dunque, nelle indagini, coordinate dal sostituto procuratore di Agrigento, Andrea Maggioni. Oggi, infatti, e’ stato arrestato il presunto responsabile. Si tratta di un Vigile del fuoco di 46 anni, sposato e padre di figli. E’ stata proprio la madre del bambino ad affidare il figlio al pompiere, amico di famiglia, per accompagnarlo durante il viaggio notturno. La donna e’ stata invece in un’altra cabina, insieme alla figlia. Il vigile del fuoco e’ stato gia’ sospeso dal servizio.

19 ottobre, la Corte d’ Appello di Palermo ha condannato l’ex responsabile provinciale dell’Anas di Agrigento, Giuseppe Pietro Clemente, al pagamento di 20 mila euro a titolo di provvisionale alla famiglia di Daniele Spitali, 24 anni, di Grotte, militare dell’esercito italiano, morto vittima di un incidente stradale il 18 settembre del 2006, lungo la statale 189 Agrigento – Palermo, nei pressi del bivio per Aragona. L’Anas e’ stata imputata di omicidio colposo perche’, cosi’ come secondo anche la famiglia di Spitali, rappresentata dall’avvocato Basilio Vella, “l’ente giuridico Anas avrebbe posto in essere un’attività omissiva ed irresponsabile che sarebbe divenuta la causa principale e diretta dell’incidente stradale in cui ha perso la vita Spitali “.

19 ottobre, i carabinieri della stazione di Palma di Montechiaro hanno arrestato Emanuele Attardo, 26 anni, e Rosa Marino, 21 anni, entrambi palmesi, sorpresi presso un alloggio popolare dove, dopo aver forzato la serranda di una finestra e la serratura dell’ ingresso, hanno rovistato tra mobili e cassetti alla ricerca, verosimilmente, di oggetti di valore.

19 ottobre, i carabinieri di Sciacca, agli ordini del capitano Gaetano La Rocca, hanno arrestato in flagranza di reato, Vincenzo Picone, 42 anni, di Sciacca, accusato di atti persecutori, quindi stalking. Picone e’ stato sorpreso intento a molestare con minacce una donna di 37 anni al fine di convincerla ad intraprendere con lui una relazione sentimentale.

19 ottobre, il presidente della Provincia di Agrigento, Eugenio D’Orsi, si e’ avvalso della facolta’ di non rispondere alle domande della Guardia di finanza e della Procura di Agrigento. A D’Orsi, come si ricordera’, lo scorso 11 ottobre e’ stato notificato un avviso a comparire per essere interrogato come persona sottoposta ad indagini, per le ipotesi di reato di truffa, peculato, concussione e abuso d’ufficio.

19 ottobre, il Comune di Agrigento, tramite l’avvocato Andrea Carnabuci, ha formalizzato, innanzi alla sezione del Tribunale penale di Agrigento presieduta da Giuseppe Lupo, la  richiesta di costituzione di parte civile del Comune di Agrigento al processo a carico dell’ ex presidente del Consiglio comunale, Carmelo Callari, e del funzionario comunale, Domenico Sinaguglia. Le accuse contestate sono abuso in atti d’ufficio e truffa. Si tratta dell’ inchiesta cosiddetta “Missioni istituzionali”. Callari sarebbe stato in trasferta fuori citta’ per falsi impegni istituzionali quando invece sarebbero stati interessi personali, ottenendone poi i relativi rimborsi.

19 ottobre, si e’ svolta, innanzi al Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, la prima udienza preliminare nell’ ambito della inchiesta su presunte irregolarità legate alle nomine di persone senza requisiti nel Consiglio generale e nel Consiglio di Amministrazione del Consorzio Asi industriale di Agrigento. I 19 imputati sono accusati di abuso d’ufficio e falsita’ ideologica. Tra i 19 vi sono anche 6 sindaci, un assessore comunale, ed, ovviamente, i consiglieri nominati. L’avvocato Giuseppe Scozzari ha chiesto la costituzione di Parte civile in giudizio nell’ interesse di ConfIndustria Agrigento. Il collegio di difesa si e’ opposto. Decidera’ il giudice il prossimo 9 novembre.

20 ottobre, il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Giuseppe Lupo, ha assolto l’ex presidente dell’Akragas calcio, Gioacchino Sferrazza, dai reati di apologia del reato di associazione mafiosa, istigazione a delinquere e calunnia. Le accuse si riferiscono al saluto di Sferrazza al presunto mafioso di Palma di Montechiaro, Nicola Ribisi, dopo una partita vinta dall’ Akragas, il 27 settembre del 2009, ed innanzi alla Questura di Agrigento in occasione dell’ arresto di Ribisi, il 18 settembre del 2009. Poi, è stata contestata la presunta istigazione ai tifosi, da parte di Sferrazza, a minacciare di morte il giornalista Gerlando Cardinale che pubblicò sul Giornale di Sicilia la notizia del saluto a Ribisi dopo la partita. La calunnia invece e’ stata contestata a seguito di una querela di Sferrazza allo stesso giornalista ed alla Direzione del Giornale di Sicilia. Gioacchino Sferrazza e’ stato difeso dall’ avvocato Daniela Posante. Il pubblico ministero, Francesco Battaglia, ha chiesto la condanna ad 1 anno e 6 mesi di reclusione.

20 ottobre, a Favara, il mezzo busto bronzeo del barone Mendola, collocato innanzi l’ omonima biblioteca comunale, in piazza Cavour, e’ stato rubato. L’opera risale al 1926. Indagano i carabinieri.

20 ottobre, a Porto Empedocle, in via Crispi, 3 rimorchi sono stati rubati, ed un altro e’ stato incendiato, nel deposito della ditta di trasporti da e per le isole Pelagie, “Mnr trasporti srl”. La stessa impresa, già lo scorso 6 luglio, ha subito, sempre nello stesso deposito, l’incendio della motrice di un camion. Indagini in corso.

20 ottobre, a Canicattì, in via Lepanto, nel centro storico, e’ crollata una palazzina di due piani. Nell’ immobile sono in corso lavori di ristrutturazione. Gli operai si sono rifugiati in salvo poco prima del cedimento. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco.

20 ottobre, a Sciacca, all’ interno del cimitero, ignoti malviventi hanno rubato, strappandole con dei taglierini dal marmo, alcune statue in bronzo di diverso peso e dimensioni collocate sopra le tombe. Il furto e’ stato scoperto dai custodi. Indagini in corso.

20 ottobre, i carabinieri della stazione di Grotte hanno arrestato Koki Anane, 37 anni, domiciliato in Grotte, e gia’ sottoposto alla misura dell’obbligo di dimora nel territorio del comune di Grotte. Koki Anane e’ stato inseguito da un ordine di cattura spiccato a seguito delle accertate violazioni della stessa misura di prevenzione.

21 ottobre, a Sciacca, all’ interno di un’ abitazione in via Tagli, nel centro cittadino, i carabinieri ed i vigili del fuoco hanno scoperto il cadavere di un uomo riverso sul pavimento, in una chiazza di sangue. L’ uomo si sarebbe suicidato, sparandosi un colpo di pistola alla tempia.

21 ottobre, i carabinieri della stazione di Ravanusa hanno arrestato ai domiciliari Fortunato Furnari, 23 anni, e Carmelo Meroni, 25 anni, entrambi di Gela, accusati di concorso in furto aggravato allorche’ lo scorso luglio avrebbe svaligiato un bar a Ravanusa asportando diverse stecche di sigarette per alcune centinaia di euro.

21 ottobre, ad Agrigento, la scuola materna Esseneto, lungo la omonima via, e’ stata vittima di un raid vandalico. Ignoti hanno forzato gli ingressi ed hanno provocato danni tra materiale didattico e arredi. Indagini in corso.

21 ottobre, a Siculiana i carabinieri hanno denunciato un imprenditore di 50 anni, N A, ecco le iniziali del nome, allorche’ e’ stato sorpreso ad estrarre abusivamente pietra bianca, conosciuta come “ricciolino” , da una cava in contrada Baiata – Centosalme, in territorio di Realmonte.

21 ottobre, ad Aragona i carabinieri hanno scoperto e sequestrato, nel corso di due distinte perquisizioni in due abitazioni, numerosi reperti archeologici, tra 4 anfore del periodo romano, 3 ceramiche medievali, 2 anfore bizantine, e un vaso del 19esimo secolo.

21 ottobre, su delega della Procura, i carabinieri hanno notificato ad un Ispettore e sindacalista della Polizia penitenziaria, C N, ecco le iniziali del nome, in servizio al carcere Petrusa di Agrigento, un avviso di conclusione delle indagini preliminari. Il reato ipotizzato e’ truffa aggravata allorche’ l’ispettore si sarebbe assentato dal lavoro presentando dei certificati medici e poi sarebbe stato visto in giro persino in sella a una bicicletta.

21 ottobre, a Cattolica Eraclea i carabinieri hanno arrestato Salvatore Costanza, 39 anni, originario di Favara ma residente a Cattolica, accusato di maltrattamenti in famiglia a danno della madre che lo ha denunciato nel 2009. Piu’ volte i militari sono intervenuti in casa dei due per sedare le liti.

21 ottobre, ad Agrigento la Guardia di Finanza ha sorpreso e denunciato in via Garibaldi un cittadino senegalese intento a caricare sulla sua Ford Escort vari capi di abbigliamento contraffatti. La merce e’ stata sequestrata.

21 ottobre, l’ inchiesta antidroga a Porto Empedocle cosiddetta ‘’ Red Scorpion ‘’. E’ detenuto Alfonso Di Stefano, 27 anni, che ha patteggiato la condanna a 2 anni e 9 mesi di reclusione ma non ha ottenuto di essere ammesso all’affidamento in prova ai servizi di sociali. Di Stefano scontera’ la pena residua di 1 anno e 6 mesi ai domiciliari.

21 ottobre, il Tribunale di Agrigento ha condannato Antonino Butera, di Aragona, a 4 mesi di reclusione. Butera e’ stato imputato di aggressione a danno di Antonino e Biagio Di Giacomo e di Rosa Caci, titolari di un noto supermercato ad Aragona. Butera risarcira’ i danni in separata sede. Contestualmente, gli imputati, difesi dall’ avvocato Giuseppe Arnone, sono stati assolti dall’ accusa di avere partecipato ad una rissa, riconoscendo invece che sono stati soltanto delle vittime dell’ aggressione. Arnone commenta : ‘’ la sentenza restituisce a dei galantuomini la loro piena onorabilita’ e punisce il responsabile di azioni indegne ‘’.

21 ottobre, altra presunta intimidazione contro l’ex sindaco di Proto Empedocle, Paolo Ferrara. Al Tribunale di Agrigento si e’ svolta una udienza del processo cosiddetto ‘’ Easy Money’’, denaro facile. Prestiti e interessi a tassi di usura. Il blitz del 18 gennaio 2010. Le manette. L’accusatore e’ l’ex sindaco di Porto Empedocle, adesso dirigente di Italia dei Valori, Paolo Ferrara. Ebbene, a conclusione, avviandosi tutti fuori dall’aula, una persona al momento ignota si sarebbe rivolta furtivamente contro Paolo Ferrara minacciandolo cosi’ : ‘’ t’ ammazzamu‘’. E’ stata gia’ informata l’autorita’ giudiziaria, che adesso lavora di conseguenza.

(di Angelo Ruoppolo)

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