Fresca di stampa, i siti internet ed i blog ne fanno incetta: il sindaco Pace vede confermate le sue tesi, in quanto il C.G.A. di Palermo (ovvero il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, l’organo giudicante di secondo grado nelle controversie amministrative), dopo il respingimento del ricorso proposto, di fatto legittima pienamente l’elezione a sindaco ed anche l’elezione del Consiglio Comunale.
Con diversi amici, s’è spesso parlato del “problema” e, ad una mia affermazione circa la netta e distinta posizione tra legge ed opinione, ho riscontrato reazioni spropositate e quasi calunniose, al limite della denuncia penale. Certo, sentire uno di sinistra che legittima l’operato di soggetti di centro destra è davvero strano, ma se se ben si riflette, e si tiene distinto l’aspetto legale da quello “opportuno”, di sicuro non v’è nulla di strano, operando tale ragionamento nel pieno rigore dell’obiettività e della lealtà.
Spesso, si vede confondere l’aspetto legale con quello propagandistico, cogliendo l’occasione per accendere qualche pio lampioncino e riceverne la riflessa luce. Non credo sia corretto, né tantomeno lecito se quest’operazione si svolge all’esterno di una competizione politica, nella quale tutto è permesso.
È capitato anche di leggere, qualche giorno fa, una sorta di morale, volgarmente spacciata per articolo giornalistico, dove la carente informazione di fondo dell’autore porta a risultati sconcertanti. Senza scomodare la Costituzione che garantisce tutti, ovviamente.
L’altra stoccata, arriva per i Consulenti gratuiti, dove ancora una volta diritto e opinione (sacrosanta e legittima, ma deve essere basata sempre su consistenze legali, non elucubrazioni mentali), generano confusione e stordimento, se non anche sospetto. Danno fastidio a qualcuno o qualcuno era in attesa di consulenze a pagamento? Non saprei dire, ma con qualche piccolissimo sforzo, ho potuto appurare che 1) il regolamento Comunale le prevede, 2) sono largamente utilizzate in amministrazioni comunali, provinciali e regionali ed anche in controllate 3) non comportano nessun onere per l’amministrazione.
Inoltre, le fuorvianti tesi circa la gratuità della prestazione, portano a considerazioni sconsiderate. I tariffari professionali, sorgono per evitare la sleale concorrenza in un mercato. L’incarico gratuito, conseguito previo avviso pubblico e selezione comparativa curricolare (anche se tale procedura può essere evitata in materia di consulenze gratuite, immagina un po’!), non è mezzo che puo’ turbare il mercato, ma un servizio civile che, in forma volontaria, il consulente presta spinto da alto senso civico. E c’è di più. È prassi che la consulenza gratuita, riconosca le spese vive sostenute, convenzionalmente stabilite (ma non si sa da chi) in € 1.000,00 all’anno; in siffatto modo molte amministrazioni hanno deciso, per rifocillare in parte lo spirito di sacrificio dei cittadini che si prestano a tale servizio. Il Comune di Ribera, nella persona del suo Sindaco, non riconoscerà neanche tali spese, e dunque quando si parla di consulenti gratuiti, essi lo sono realmente, non solo sulla carta. E chi parla o scrive a sproposito, si vada ad informare…
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