“Un documento di programmazione economica e finanziaria deve basarsi su linee di sviluppo e deve utilizzare il ricorso al mercato finanziario esclusivamente per investimenti utili, con l’obiettivo reale di una migliore crescita dell’economia isolana – lo afferma il vicepresidente della commissione Bilancio all’Ars, il pdl Nino D’Asero, il quale rimarca come “Invece, non deve affatto essere un puro atto burocratico, cosa che il dpef presentato in Aula dal governo altro non è”.“Vero è che siamo in un momento particolare di crisi e di difficoltà ma non si può rispondere con interventi generici per macro voci – continua D’Asero – perché, appunto, oltre ai tagli e a una forte spesa corrente bloccata (in pratica, si pagano soltanto gli stipendi e i fornitori) occorre pensare a una seria programmazione che definisca le prospettive per i comparti produttivi, quindi per le imprese agricole, industriali, artigianali e di servizi. Pertanto, una politica di promozione e sostegno”.“Bisogna pensare a un modello per le imprese da applicare alle singole realtà, un mister pmi previsto dalla comunità europea anche per la nostra Isola – conclude Nino D’Asero, che sottolinea – l’importanza basilare di una forte e reale politica per il credito (banca di sviluppo), di un miglior utilizzo dei fondi comunitari (2miliardi a oggi non utilizzati) e di un’azione di sistema per la valorizzazione del patrimonio reale: integrazione fra turismo, beni culturali e archeologici, beni ambientali ed enogastronomia”.
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