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Eventi, non feste: la chiave di lettura per il successo turistico riberese

Scritto da il 3 Ott 2011/ 04:11. Letto 931 volte. Registrato sotto Cronache, Cultura, Eventi, In evidenza, Ribera. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

Ribera (gc). Messaggio chiaro e diretto, quello veicolato dal sindaco Pace nella conferenza stampa di sabato, primo d’ottobre: “…  gli eventi programmati, gli spettacoli, il lungo periodo di programmazione esteso dal 2 luglio al 18 settembre, non hanno gravato le casse comunali, ma hanno lasciato un residuo positivo di circa € 4.800,00”. Scopriamo cosi’, a suo dire, ma cifre alla mano sembra proprio plausibile la cosa, la lunga estate riberese è stata non solo una manna dal cielo di spettacoli, divertimento e “passio”, ma soprattutto ha avuto un impatto addirittura positivo, lasciando al comune un piccolo residuo positivo, ovvero la Città ha pure guadagnato qualcosa.

Doveroso, un piccolo passaggio sul “buco di bilancio”, ovvero la sortita ignorante di qualche incompetente. Spiega il Sindaco che “ la situazione di bilancio del comune … paragonabile a quella di tutti gli altri comuni .. non deriva da spese pazzoidi, ma semplicemente da mancati incassi … i quali rientreranno …”. Niente dunque notizie strabilianti di “buchi”, ma situazioni tecniche che saranno sistemate a breve. Dunque le “notizie” circolate di “BB – Banda Bassotti” e quant’altro s’è detto, sono mere favole, e come giustamente qualcuno segnala simile alla “Lupus et agnus” di Fedro, nella quale, nell’ultima frase “Haec popter illos scripta est homines fabula, qui ficti caussi innocentes opprimunt”, è data la morale della favola stessa: “Questo racconto è rivolto a tutti coloro che opprimono i giusti nascondendosi dietro falsi pretesti”. Chi vivrà vedrà…

Estate Riberese, ergo PizzaFest: il vero motore dell’estate, lo strumento che ha permesso di avere l’estate. “PizzaFest è un evento, un momento di visibilità e promozione del territorio tutto, non solo riberese”, un ottimo strumento di marketing. Ci tiene a sottolineare Pace “… non è la festa, per quanti ancora confondono le cose, per ignoranza o strumentalmente. Bisogna distinguere e separare i due concetti di evento e festa; la festa di appronta in poche ore, l’evento si programma, si studia, ci costruisce..”. E forse è doveroso aggiungere che l’una serve a divertire, l’altro ad comunicare. Possiamo ben dire, che l’evento è stato ben studiato e ben preparato, ed ha avuto la visibilità che merita, raccogliendo un consenso ed un successo al di là delle aspettative, ma forse si pecca di modestia a dire queste cose. Ci si aspettava tale successo, ed è arrivato. E non dimentichiamo a ringraziare Gabriella Omodei, D.A. (direttore artistico) e infaticabile organizzatore e mediatore tra le tante proposte arrivate.

Giusta la critica, fatta in senso positivo, propositivo. La critica per raccogliere qualche granello di visibilità, diviene ridicola. Tant’è che l’obiettivo, come afferma Pace “ è quello di puntare sul turismo delle seconde case, e dell’indotto che genera”. Ma le seconde case debbono essere rese idonee allo scopo, arredate, “manutenzionate”. Il turismo è economia, non improvvisazione.

Dunque, manifestazione a costo zero, ed anzi in utile. Una spesa totale di circa novantamila euro, interamente coperta da contributi pubblici e privati.

La vera sorpresa, è arrivata con l’elencazione, dettagliata, delle entrate: mai, a memoria, nessun Sindaco aveva fatto tanto. Relazionare sulle entrate, dettagliare e spiegare come sono entrate le risorse, è stata una epifania!

A parte i contributi statali, un mix tra regione, provincia e stato, che da soli hanno coperto oltre il cinquanta per cento dell’ammontare, le maggiori entrare sono state quelle degli sponsor, dei parcheggi, di altre associazioni ed enti.

Anche le spese, dettagliate e oltremodo spiegate, sono state sostenute in gran parte per il pagamento dei cachet degli artisti (Tatangelo in primis, l’attrazione maggiore del PizzaFest, e gli altri artisti di tutto il periodo estivo, hanno assorbito oltre cinquantaseimila euro).

La preziosa collaborazione della associazioni Seccagrandays e Concordia, alle quali va un ringraziamento per la loro opera, ha visto una vendita di duemilasettecento sedie e ottomilacinquecentosessantanove ticket-pizza.

Diverse le domande degli intervenuti alla conferenza, le quali sono state ampiamente esaudite e dalle quali s’è potuto apprendere ancora di più. In particolare, s’è appreso che il Comune ha stipulato un protocollo d’intesa con le suddette associazioni per gestire in autonomia i due servizi, senza gravare sul costo dell’intera manifestazione. È stato chiesto il modo, l’opportunità di scegliere alcune associazioni e come sono state scelte. Il Sindaco ha prontamente ricordato del bando pubblico volto alla presentazione di istanze, dalle quali s’è attinto per la scelta, operata di concerto e col prezioso aiuto della Omodei. Ma già questo si sapeva, il bando pubblico tutti lo abbiamo letto, a suo tempo. E’ stata anche evidenziata l’opportunità di vigilare sull’operato delle associazioni, ed il Sindaco ha risposto che il prossimo anno si farà anche questo.

È stata posta anche una domanda relativa alle voci circolanti di contributi richiesti agli esercenti, e qualcuno aveva anche adombrato la modalità poco ortodossa della richiesta. Su tale domanda, il Sindaco ha risposto risoluto, offrendo riferimenti precisi. “Una riunione con gli stessi operatori (esercenti di secca grande, sia a posto fisso che ambulante), aveva sancito l’accordo che gli stessi si sarebbero occupati di acquistare in proprio degli spettacoli per il pubblico. Era questo il modo di contribuire. Qualcuno l’ha fatto, qualcuno è andato oltre il numero concordato (che era di 4 spettacoli), qualcuno ha rispettato l’accordo”.

Sulla “pedonalità” di Seccagrande, si dovrà discutere ed approfondire. Lamentele e malumori debbono esser messi da parte, se si vuol trasformare il lungomare in sito adatto al turista, ma anche al riberese che vuol godere di benessere e relax. “Abbiamo raccolto i malumori, ci siamo incontrati col Comitato Seccagrande, ma s’è subito capito che per i giorni della PizzaFest il lungomare doveva essere pedonale”. E se rimanesse pedonale anche per tutte l’estate?

Altre questioni potevano essere affrontate, ma incombeva l’inaugurazione del Centro Polivalente della Carovana della Bella Gioventù.

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