Nell’intenzione, doveva essere una presentazione alla cittadinanza; di fatto, è stata una presentazione “tecnica”. Tecnica, nel senso che la partecipazione è stata molto qualificata: una platea di ingegneri, architetti, commercialisti e non solo professionisti, ma anche rappresentanti sindacali e dell’artigianato. In ogni caso, s’era tra cittadini riberesi! Presenti molti consiglieri comunali e della giunta municipale (per loro è stata riservata un’apposita sessione antimeridiana). Ovviamente, c’era anche la TV locale e qualche giornalista.
Cortese la presentazione del Sindaco Pace che, con la sua ormai proverbiale verve, ha introdotto i lavori, presentato succintamente il progetto, opportunamente inserito nell’ampio spettro dell’azione amministrativa volta a coniugare sinergicamente turismo e rilancio economico-sociale, con l’agricoltura e l’artigianato locale.
Il dott. Arvati, una persona con aria sicura ma docile, comunica subito la propria professionalità, la padronanza del linguaggio e degli argomenti.
Illustra il progetto, partendo dalla mission aziendale, e da informazioni circa la conformazione e la strttura del gruppo a cui appartiene. La famiglia Arvati, è proprietaria di una holding che ha diversificato in attività immobiliari, a cui fa capo la Riberaresort Srl, in attività di gestione del risparmio, di produzione di energia sostenibile da fonti alternative e sottolinea, quasi con orgoglio, la collaborazione con LegAmbiente.
Una relazione curata, con supporto visivo molto ben fatto. Una ricerca professionale che spazia dal territorio all’economia, dai flussi turistici alle modalità di consumo… una vera ricerca, affidata a società specializzata, dalla quale emerge una situazione alquanto positiva per la localizzazione e la modalità che intendono effettuare, di turismo ambientale, culturale, enogastronomico e turistico.
In estrema sintesi, il progetto prevede l’articolazione del resort eco-sostenibile in una struttura a gestione alberghiera, hotel e suite bilocali (circa 85% della capacità ricettiva) e unità abitative con formula mista (15%) del tipo proprietà consociata con l’affitto turistico gestito. In totale, si è nell’ordine dei 1.300 posti letto.
Notevole l’impatto occupazionale, che dovrebbe raggiungere la ragguardevole cifra, fra dipendenti diretti, indiretti ed indotti di circa 1.325 unità.
Il progetto, realizzato da un pool di tecnici (e da uno di essi proposto), prevede la copertura di una piccolissima porzione del terreno disponibile, circa il 3%, lasciando la rimanente parte in stato “naturale”, utilizzabile per fruire delle bellezze autoctone del paesaggio. Previsto il golf e gli altri sport, la ristorazione, i divertimenti in riva (o quasi) al mare.
Diversi gli interventi dei presenti, i quali hanno richiesto informazioni, più o meno interessanti.
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