Caro direttore.
Lo stabilimento Fiat di Termini Imerese fu costruito nel 1970 grazie ad un importante contributo della Regione Siciliana. In quel periodo, la forza lavoro era di circa 1500 addetti. Negli anni ottanta lo stabilimento contava 3200 addetti tra operai ed impiegati. In quelle catene di montaggio si producevano: la Lancia Ypsilon, la Panda, la Punto, la nuova 500.
Mercoledì 23 novembre è stato l’ultimo giorno di produzione per lo stabilimento Fiat di Termini Imerese.
Il 25 novembre, dopo 41 di attività, si fermeranno le catene di montaggio dello stabilimento Fiat di Termini. Sarà la Dr Motor, azienda automobilista fondata nel 2006 dal molisano Massimo Di Risio, a subentrare alla Fiat negli stabilimenti di Termini Imerese. La società si occupa di assemblamento di vetture a basso costo. L’azienda importa componenti prodotti dalla Casa automobilistica cinese Chery Automobile, e li assembla nelle sue sedi italiane. (http://www.drmotor.it/)
Le tute blù entrano da oggi, e fino alla fine dell’anno, in regime di cassa integrazione. Il 2012 non sarà certamente l’anno delle certezze, il loro futuro, e quello delle loro famiglie, è nero, in quanto nel 2012 la Dr Motors assorbirà solo una piccola parte degli ormai ex dipendenti Fiat. Ad oggi non c’è un accordo fra Fiat e sindacati sulla normativa che regola la mobilità o pensionamento, ed incombe la lettera della Fiat del 21 novembre 2011 ed in particolare all’intenzione di disdire il Ccnl dei metalmeccanici. La Regione Sicilia da parte sua,con la legge n°24 del 4 novembre 2011, ha previsto misure urgenti e straordinarie per il rilancio e per il superamento della crisi dell’area industriale di Termini Imerese, previsti 100 milioni di euro per gli interventi di riqualificazione dell’area. Il presidente della Regione si è detto “ottimista. Tanti auguri agli operai di TERMINI IMERESE per il loro avvenire, ne hanno veramente bisogno.
Aldo Mucci
URL breve: http://sicanianews.altervista.org/?p=10280