La provincia di Agrigento, in quest’ultimo mese, è testimonial, ancora una volta, di prove di laboratorio politico con l’accordo singolare intessuto da alcuni parlamentari che dalla opposizione sono passati con l’uomo più discusso d’Italia.
Oggi, nel 2011, tutti uniti indistintamente nello “inciucio” per la scommessa di che cosa? Nel Dizionario della lingua italiana di Tullio De Mauro (Paravia), alla voce «inciucio» si legge: «Nel linguaggio giornalistico, accordo informale fra forze politiche di ideologie contrapposte che mira alla spartizione del potere». Si intende per «inciucio» la perenne tentazione italiana all’unanimismo, al far mucchio, al camuffare l’adesione alla maggioranza.
Il teorema dell’inciucianesimo può essere questo: una società in transizione confusa e trasformistica che si identificherebbe nell’uomo che più le somiglia, che meglio la rappresenta ; e ne fa un capo indiscutibile. Ma che rispetto intellettuale e politico si può avere per gente che, in buona sostanza, se ne infischia della libertà di espressione e meritocrazia mirando soprattutto e soltanto a stare nella stanza dei comandi e dei buoni stipendi?
Questo “inciucio” determina l’ulteriore depotenziamento dell’opposizione sul piano delle misure sociali e la manomissione concordata delle regole di funzionamento delle istituzioni. Lo slogan era il “ governo di salute pubblica” per Ribera nell’ultima competizione comunale, ma, a proposito di salute, a tutta la cittadinanza è nota la vicenda dell’ex Ospedale F.lli Parpalapiano che da svariati anni rischia di essere soppresso compromettendo seriamente la salute dei cittadini riberesi e non, costretti a deambulare per le provincie della Sicilia per la cura di una qualsivoglia acuzie. Ancora, alla cittadinanza è nota la vicenda delle biomasse e il rischio dell’inceneritore. Bel governo di salute riberese!!! Possiamo noi cittadini crispini dovere accettare tutto questo considerato che nel territorio di Ribera sono presenti parlamentari di ogni genere e grado (peones) ed ancora figure di spicco istituzionali che ricoprono incarichi regionali e/o nazionali? Per non accennare ancora ai problemi dell’artigianato e commercio e dell’agricoltura, dell’occupazione giovanile, d’ordine urbanistico e così via. A cosa vogliono ridurre la città di Ribera? Tanti ad oggi i convegni, i comitati, i comunicati stampa, e… bla-bla… ma i risultati che il Paese raccoglie sono sotto gli occhi di tutti. A questo punto, considerati gli accordi di inciucio intercorsi e senza una vera politica guida per il paese, l’unione delle forze politiche sta già decidendo per i cittadini con la pace di tutti . E di problemi gravi creatisi nel corso degli anni si accumulano di giorno in giorno. Meno male che l’attuale Amministrazione, eletta da poco tempo è cristallina come un bicchiere d’acqua (tutte le delibere del Sindaco sono sotto gli occhi di tutti), senza opposizione, è volta al risparmio: non assume nessuno, non dà consulenze senza titolo a nessuno, non spende soldi in “feste e fistini” e lascia scorrere il tempo. Mi auguro che per il bene del Paese alla fine tutto questo possa portare Ribera a traguardare lontano, con i Comuni più evoluti di Sicilia, anziché ridurci come da sempre in “uno scruscio di carta assà e cubata nenti.”
Dott. Nicolò Riggi
(UDC di Ribera)
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