Chi occupa le terre preoccupa il prefetto di Agrigento, Di Castri, allarmato dalle notizie che gli giungono dalla tenenza dei carabinieri di Ribera nel 1946: siamo in un momento in cui tutta la provincia di Agrigento è interessata dalle occupazioni delle terre dei feudi da parte dei contadini. A Ribera, sono le tre cooperative “La Terra”, “La Bonifica” e “La Riforma”, ad occupare le terre dell’ex feudo “Donna Inferiore”, di proprietà dell’onorevole Parlapiano Vella Antonino. Le autorità locali sono preoccupate e chiedono rinforzi a Roma. Il prefetto Di Castri trasmette pertanto un telegramma al ministero dell’Interno con la puntigliosa descrizione degli eventi, quale era contenuta nel verbale dei carabinieri di Ribera che monitoravano l’evoluzione della situazione. Nel verbale che pubblichiamo integralmente si legge:
“Alle prime ore di oggi, 17 ottobre 1946, oltre mille contadini delle cooperative “La Terra” social comunista, “La Bonifica” democristiana e “La Riforma” dei reduci e combattenti, hanno occupato le terre dell’ex feudo “Donna Inferiore” di circa 900 ettari, di proprietà dell’onorevole Parlapiano Vella Antonino di Ribera. In luogo si trovavano pure circa 300 contadini della cooperativa “F. Crispi”, quasi tutti gabellotti, coltivatori di detto feudo. Lo scrivente, subito intervenuto col comandante di questa stazione dei carabinieri e con altri due dipendenti, è riuscito ad ottenere che i contadini predetti delle tre cooperative evacuassero le terre illegalmente invase. Anche i contadini della cooperativa “F. Crispi” hanno disciplinatamente accettato il consiglio dell’Arma, allontanandosi dall’ex feudo “Donna Inferiore” allo scopo di evitare gravi incidenti con gli avversari delle tre anzidette cooperative, e dichiarandosi disposti ad uniformarsi alla decisioni che saranno prese in merito dalla Commissione Agraria del Tribunale di Sciacca. I contadini delle cooperative “La Terra”, “La Bonifica” e la “La Riforma” hanno poi formato un grande corteo a cavallo e sono sfilati per le principali vie di questo abitato concentrandosi in Piazza Duomo dove hanno parlato: Avv. Stefano Gullo, comunista; rag. Franco Di Leo, democristiano; rag. Crisafi Leonardo, reduce, dott. Leonardo Cacioppo, socialista. Alle ore 14,30 il comizio si scioglieva senza incidenti. Sono in corso accertamenti per stabilire le responsabilità. L’ordine pubblico è al momento tranquillo, ma, data l’eccitazione degli animi, potrebbe essere perturbato”.
Autore del ritrovamento dello storico documento presso l’Archivio centrale dello Stato è Gianpaolo Ferraioli, docente di Storia delle relazioni internazionali presso la Seconda Università di Napoli. Invitiamo i lettori di Momenti a seguire, nei prossimi numeri, gli sviluppi della vicenda, come narrati in altri documenti contenuti tra le carte di Gabinetto 1944-46 del fondo del Ministero dell’Interno.
Articolo tutelato dalla legge sul diritto d’autore, a firma di Davide Cufalo, pubblicato sul n. 966 del settimanale “Momenti di vita locale” nel maggio del 2009.
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