Il sindaco di Ribera rende noto che presso la Sala Convegni del Palazzo di Città e presso l’Archivio comunale sito in via Fazello, sono state allestite due postazioni finalizzate alla raccolta di firme per il Referendum abrogativo dell’attuale legge elettorale. Il sindaco pace ha firmato questa mattina presso la Sala Convegni del Palazzo di Città per il Referendum popolare abrogativo con il quale, se approvato, si reintrodurrebbe il voto di preferenza.
Il quesito è il seguente: “Volete voi che sia abrogata la legge 21 dicembre 2005, n. 270, Modifiche alle norme per l’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, come modificata dal decreto legge 8 marzo 2006, n. 75, convertito in legge 21 marzo 2006, n. 121?”.
Per invitare i cittadini ad andare a sottoscrivere la raccolta firme i costituzionalisti (Andrea Morrone, Renato Balduzzi, Valerio Onida, Alessandro Pace, Federico Sorrentino, Sergio Bartole e Augusto Barbera) hanno rivolto il seguente appello:
«Il sistema politico italiano sembra essere in stallo, mentre la questione morale e la crisi economica scuotono il nostro Paese e ne scalfiscono le basi di convivenza civile. In questa situazione i sottoscritti professori universitari ordinari di diritto costituzionale e di diritto pubblico avvertono su se stessi l’onere etico di non tacere e di invitare i cittadini elettori a manifestare, nelle forme democratiche, la loro indignazione».
«Sentiamo di non poter perdere l’occasione data dalla raccolta di firme per un referendum abrogativo della legge elettorale vigente per Camera e Senato – prosegue l’appello – che è stata non casualmente qualificata dai suoi stessi promotori come una ‘porcata’. E forse davvero il vocabolario italiano non conosce parole più eleganti per qualificare una legge che spezza il rapporto tra elettori ed eletti, sostituisce a questi ultimi un Parlamento di ‘nominati’, impedisce all’elettore qualunque scelta razionale e consapevole dei suoi rappresentanti. Così facendo, la legge elettorale vigente scardina alla base l’equilibrio e lo spirito della nostra Costituzione, sia perché rende un simulacro l’esercizio del diritto di voto riconosciuto nell’art. 48 della Costituzione, sia perché, minando alla base il rapporto di fiducia con i cittadini, attenua e immiserisce il ruolo dei partiti politici quale strumento perché i cittadini possano concorrere a determinare la politica nazionale (art. 49 Cost.). Ecco perché le due richieste referendarie volte ad abrogare in tutto o in parte la legge vigente e a ripristinare il cosiddetto ‘Mattarellum’ costituiscono un’occasione imperdibile per ridare base e senso al nostro sistema politico, stimolando il Parlamento a compiere il suo dovere di dotare l’Italia di una legge elettorale all’altezza della Costituzione e della dignità del popolo italiano. Ci sentiamo pertanto di invitare i cittadini elettori, quale che sia il loro orientamento politico-partitico, a firmare, entro il 25 settembre, le due richieste di referendum elettorale».
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