La Cgil giudica la manovra del governo iniqua e si prepara allo sciopero nazionale di domani, martedì 6 settembre. In Sicilia saranno nove le manifestazioni contro la manovra, una in ogni provincia. Mariella Maggio, segretario regionale della Cgil, parla di una manovra inadeguata ad affrontare le necessità del Paese ed “iniqua perché penalizza le famiglie già in difficoltà, i lavoratori e i pensionati, soprattutto del Sud. Dalle misure del Governo – prosegue la Maggio – non traspare la volontà di rimettere in moto il Paese, ma di accontentare il proprio elettorato, dal momento che misure ben più efficaci sarebbero la tassazione dei grandi patrimoni e delle rendite finanziarie”.
Aldo Mucci, dirigente CGIL di Agrigento, in una sua lettera, invita i cittadini alla riflessione e, a partire da quanto dichiarato da alcuni esponenti Pd, tira alla fine le sue conclusioni riflessioni.
Il deputato Pd Antonio Boccuzzi ha detto: “Non vorrei che la Cgil ripeta lo stesso errore di una sinistra ‘sclerotizzata’, che ha sempre detto no a tutto. Da parte della Cgil c’è una ricerca di protagonismo. Occorrerebbe incontrarsi a metà strada e rifondare un sindacato unito che pensi al bene dei lavoratori”. Giuseppe Fioroni, dal canto suo: “Non credo che uno sciopero generale sia il modo di aiutare a far crescere un paese che non cresce”.
Aldo Mucci, quindi, si domanda: “Ma non è pensar bene evitare che un lavoratore possa essere licenziato (modificando l’art.18). Non è fare gli interessi dei lavoratori lasciare in “vita” il 1°maggio, il 2 giugno, il 25 aprile, date importanti della storia d’Italia e dei suoi lavoratori. Non desta preoccupazione la situazione “pensioni”: di questo passo i giovani non l’avranno”. Non è da paese equo e democratico pensare alla lotta all’evasione fiscale. Sin da ragazzo ricordo gli annunci di sacrifici. La tv era in bianco e nero ed il “rossore”di chi chiedeva sacrifici (ai lavoratori, pensionati, cittadini meno abbienti) non era visibile. Oggi, nonostante l’avvento della tv a colori, non si avverte il rossore di chi chiede sacrifici, ma per fortuna si intravedono i colori rossi del sindacato. Per tutti questi motivi la Cgil propone la sua contromanovra, intitolata: “Equità, crescita, occupazione”.
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