Sarà rappresentata venerdì 25 febbraio 2011 alle ore 21.00, presso il teatro “Aldo Nicolaj” di Calamonaci, la commedia in tre atti La Repubblica di Patati a cura della locale Associazione socio-culturale “Michele Palminteri”. L’opera del siciliano Alfio Bonanno chiuderà il sipario sulla 2^ edizione della Rassegna di Teatro Dialettale Siciliano, manifestazione organizzata dalla Pro Loco di Calamonaci e dalla F.I.T.A. (Federazione Italiana Teatro Amatori), sotto il patrocinio del comune di Calamonaci.
Per la compagnia calamonacese si tratta della prima assoluta. L’opera del Bonanno, inoltre, va ad arricchire un repertorio già molto vasto: Martoglio, De Filippo, Pirandello, ma anche Russo Giusti, Carsana, Scarpetta e due musical di Castellacci e Biagioli.
“Abbiamo scelto questo testo – ci dice Carmelo Bruccoleri, membro storico della compagnia – perché è molto brillante, di facile accesso e in linea con le altre commedie del nostro repertorio. Di solito scegliamo copioni molto comici perché è quello che la gente ci richiede. Per altro – continua Bruccoleri – pur essendo di un autore non conosciuto, ha una sua valenza culturale ed è attualizzabile per quanto riguarda ad esempio i problemi dell’agricoltura. Nel nostro territorio abbiamo difficoltà a commercializzare i prodotti agricoli perché non hanno prezzo. Nella commedia si parlerà di questa problematica riguardo alle patate, ma potrebbe essere anche l’olio, le mandorle, le arance e cosi via”.
Questi gli attori della Repubblica di Patati: Bartolo Gioia (Tanu Sparapagliazzu), Calogero Montalbano (Nofriu Cuppuluni), Vincenza Rizzo (Ciccina Muzzicaspinguli), Mary Fidanza (Cuncittina, figlia du zu’ Tanu), Francesco Fonte (Turiddu, figliu du zu’ Tanu), Francesca Gallo (Maricchia, serva di casa), Tommaso Puesi (Pippu Masticazzoddiri), Carmelo Bruccoleri (Vicenzu Pulici), Eleonora De Miceli (Ninetta Pulici, figlia di Vicenzu), Pietro Aricò (Dutturi). Scenografia Giuseppe Gioia; Costumi e oggettistica Giuseppe Gioia e Teresa Pinelli; Trucco e acconciature Giuseppe Gioia ed Enza Russo. La regia è di Lillo Criscenti.
Calogero Montalbano
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Per prima cosa un doveroso “in bocca al lupo” da parte dell’autore, poi un sentito grazie per avere scelto una mia opera e infine mi piace porre l’attenzione sul terzo messaggio, dopo il desiderio di divertire e far trascorrere un’ora di serenità, dopo avere acceso i riflettori sui problemi della nostra agricoltura non dimentichiamo una stilettata a certi pruriti separazionisti, non a caso il protagonista chiama la sua personale repubblica “PATANIA”… non ci ricorda i proclami di qualche partito di nostra conoscenza?