A leggere la petizione popolare inviata al Sindaco Carmelo Pace nel mese di marzo 2011, recante la firma di una trentina di residenti nella via Canova e strade limitrofe, sembrerebbe di abitare nella baraccopoli o bidonville alla periferia di grandi agglomerati urbani, non nel quartiere residenziale della ridente cittadina turistica di Ribera. Mancanza di decoro urbano e di pulizia delle strade, randagismo, marciapiedi fatiscenti e pericolo di caduta per i pedoni, scarsa illuminazione notturna, potatura degli alberi inesistente e cartelli stradali troppo bassi con pericolo per l’incolumità dei passanti sono i temi contenuti nella petizione presenta al Comune di Ribera l’8 marzo scorso, con n. di protocollo 4312. E dire che proprio sulla via Canova, come sulla via Pietro Nenni, è orientata l’insegna pubblicitaria con la quale la società cooperativa “Villa Futura” promuove la vendita di alcuni dei lotti, ricompresi nell’area che la cooperativa si è aggiudicata a seguito di asta pubblica, il 15 marzo c.a., al prezzo a corpo di € 2.124.751,75.
Un danno di immagine arrecato ad uno dei quartieri più appetibili di Ribera potrebbe tradursi di riflesso nell’impossibilità per la società “Villa Futura” di trovare potenziali acquirenti interessati all’acquisto dei lotti, ubicati proprio a poche decine di metri dalla tana dei ratti che gironzolano per il quartiere indisturbati, almeno secondo le testimonianze raccolte presso i residenti del luogo. A leggere la petizione rizzano i capelli, per vie dei gravi problemi a suo tempo segnalati dai cittadini:
– il pessimo stato in cui versano i marciapiedi degli spartitraffico, che a causa dei ficus piantati si sono sollevati spaccando il cemento che li ricopre;
– da queste spaccature del cemento escono Ratti di fogna, che passeggiano tranquillamente per la via Canova e limitrofe, talvolta entrando nelle abitazioni o locali posti ai piani terra;
– oltre ai topi si segnala anche la presenza di alcuni cani randagi che sostano continuamente lungo la strada, mettendo paura ai pedoni;
– la sera, oltre il pericolo di imbattersi con qualche topolone o qualche cagnolone si rischia anche di cadere perché l’illuminazione è scarsa in alcuni punti, con solleciti da parte di alcuni cittadini per la sostituzione della lampade, mai cambiate;
– poi ricordiamo anche che gli alberi non sono potati in maniera idonea alla circolazione dei mezzi pesanti che transitano troppo spesso, e per evitare i rami si stringono “troppo” verso il lato dove normalmente si dovrebbero posteggiare le automobili;
– infine, la tabella posta tra la via Canova e la via Quasimodo è troppo bassa, e già diverse persone si sono fatte male alla testa, anche con danni.
Ci chiediamo come abbia potuto il Sindaco Pace, a fronte della gravità dei problemi segnalati, ignorare per tanto tempo le legittime richieste dei suoi concittadini e dedicarsi anima e corpo, senza battere ciglio, alle altre incombenze ed eventi del suo mandato.
In fondo i cittadini firmatari non chiedevano panem et circenses, ma semplici cose come la sistemazione dei marciapiedi, la potatura degli alberi dell’intera via, la derattizzazione, il contrasto al randagismo, la sostituzione delle lampade fulminate lungo la via Canova ed il corretto posizionamento delle insegne stradali. Insomma i servizi essenziali che un Ente Locale, quale è un Comune, dovrebbe garantire ai propri cittadini. I mezzi di spazzamento meccanico non possono transitare lungo la via Canova per effettuare la pulizia, perché gli alberi non sono stati ancora potati. Allora perché l’Ufficio competente non provvede ancora alla potatura degli alberi, come già richiesto dai residenti l’8 marzo scorso, chi si aspetta?
Sono semplici domande alle quali un amministratore può bene rispondere con i fatti, più che con gli annunci ed i comunicati stampa dai toni enfatici. Ad alcune domande, però, non è possibile dare una risposta univoca e certa, ad esempio, a chi compete la pulizia dell’area dei 34 lotti (ex 51 lotti), cioè del terreno di 19.842 mq sito tra le vie Nenni, Praga, Canova e Belgrado, adesso che proprietario non dovrebbe essere più il Comune ma la società cooperativa “Villa Futura”? Non è chiaro se il terreno è stato venduto alla società già sporco oppure è diventato, soltanto dopo la cessione dell’area, un immondezzaio, luogo di deposito di “sfabbricidi”, di sacchetti della spazzatura, di copertoni usati e di centinaia di bottiglie di vetro vuote di birra, come documentano le foto.
Quindi, o il Comune ha ceduto l’area edificabile prima di effettuarne la bonifica, e, in tal caso, la società “Villa Futura” mi sembrerebbe in diritto di chiedere all’Ente locale di provvedere alla sua pulizia, oppure il terreno è stato sporcato da cittadini incivili soltanto dopo la sua vendita o cessione del possesso alla società.
In questo caso, non si può fare altro che organizzare un’altra Giornata Ecologica per sensibilizzare questi cittadini sporcaccioni al rispetto dell’ambiente, dei beni comuni e dei terreni privati, come l’area ceduta degli ex 51 lotti.
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