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Cronaca della settimana in pillole IX – di Angelo Ruoppolo

Scritto da il 13 Dic 2011/ 11:53. Letto 3.708 volte. Registrato sotto Agrigento, Cammarata, Campobello di Licata, Canicattì, Catania, Cattolica Eraclea, In evidenza, Licata, Menfi, Montevago, Racalmuto, Raffadali, Ravanusa. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

3 dicembre, i poliziotti della Squadra Volanti di Agrigento hanno arrestato Abdelaziz Mahfoudhi, 37 anni, originario della Tunisia, residente da tempo ad Agrigento, accusato di violazione della misura degli arresti domiciliari. Il nordafricano e’ stato sorpreso in strada, tra la via Atenea e Porta di Ponte. Abdelaziz Mahfoudhi e’ stato arrestato lo scorso 15 ottobre dai poliziotti del Commissariato di Porto Empedocle perche’ alla guida della sua automobile, ad elevata velocita’, marcio’ contromano in via Francesco Crispi. Fu inseguito, bloccato, e lui, ubriaco, si scaglio’ contro i poliziotti.

5 dicembre, i carabinieri hanno arrestato Giuseppe Puzzo, 57 anni, di Palma di Montechiaro, bracciante agricolo, perche’ avrebbe costretto il fratello, disabile, a vivere in un’angusta residenza in via Dino Grandi, a Palma di Montechiaro, in stato di totale abbandono e in precarie condizioni igienico – sanitarie. Giuseppe Puzzo rispondera’ di abbandono di persona incapace, nonostante percepisse mensilmente i contributi per l’accompagnamento e sia stato nominato dal Tribunale tutore del congiunto infermo.

5 dicembre, il medico legale, Livio Milone, dell’ Istituto di Medicina legale dell’ Universita’ di Palermo, ha eseguito l’autopsia sul cadavere di Pasquale Mangione, 69 anni, di Raffadali, pensionato, scoperto morto e dilaniato dai cani randagi venerdi’ scorso, 2 dicembre, nella sua masseria in contrada Modaccamo, alla periferia di Raffadali. Ebbene, secondo i primi esiti dell’esame autoptico, eseguito nella Camera mortuaria dell’ Ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento, Pasquale Mangione e’ stato ucciso, freddato da 2 colpi di pistola, un’arma, forse, dello stesso calibro dei 4 proiettili non esplosi, ossia di 7 e 65, scoperti dalla Polizia a poca distanza dalla vittima.

5 dicembre, il Tribunale di Agrigento – Sezione distaccata di Licata, ha assolto Giuseppe Fiorenza, 75 anni, di Palma di Montechiaro, inteso “ Peppi u parmisi ”, accusato di favoreggiamento della prostituzione. Fiorenza, difeso dall’avvocato Enzo Sica, e’ stato arrestato dalla Polizia il 26 gennaio del 2010 nell’ ambito dell’ inchiesta cosiddetta “Afrodite”, contro un presunto business legato alla forzata prostituzione di ragazze romene tra Licata e Palma di Montechiaro.

5 dicembre, a Cattolica Eraclea i Carabinieri hanno arrestato il presunto autore di una rapina perpetrata in una villetta in contrada Sonatore. Si tratta di Viorel Bodolica, 24 anni, originario della Romania, che, dopo essersi introdotto forzosamente all’ interno della villa di proprieta’ di Giuseppa Campione, un’anziana di Cattolica Eraclea, dopo averla malmenata, le ha rubato oggetti preziosi e alcune centinaia di euro.

5 dicembre, la Corte d’ Appello di Milano, accogliendo l’ istanza di riparazione per ingiusta detenzione presentata dal difensore, l’avvocato Antonino Gaziano, ha riconosciuto a Giuseppe Volpe, 65 anni, di Porto Empedocle, la somma di 6mila euro come risarcimento della ingiusta detenzione di 19 giorni subita allorche’ il 29 gennaio del 2010 e’ stato arrestato perche’ inquisito, e poi del tutto scagionato, nell’ ambito dell’ inchiesta sull’ omicidio di Giuseppe Monterosso, 54 anni, imprenditore originario di Sommatino, in provincia di Caltanissetta, ed a lavoro a Cavaria, frazione di Varese, dove e’ stato ucciso il 6 maggio del 2009.

6 dicembre, clamoroso e paradossale a Porto Empedocle dove i ladri hanno rubato dentro la casa di un detenuto ai domiciliari. La vittima del furto e’ un 30enne sottoposto agli arresti domiciliari nella sua abitazione nella zona dell’ altipiano Lanterna. Ignoti hanno svaligiato la casa approfittando dell’ allontanamento temporaneo del detenuto che ha ricevuto un permesso dall’ autorita’ giudiziaria per uscire 2 ore per una visita medica. Al rientro, l’ uomo si e’ accorto della sgradita sorpresa. Indagano i poliziotti del Commissariato “Frontiera”, agli ordini di Cesare Castelli.

6 dicembre, i carabinieri della stazione di Racalmuto hanno arrestato Vincenzo Milioto, 31 anni, di Racalmuto, accusato di resistenza a pubblico ufficiale allorche’, nel corso di una perquisizione domiciliare, Milioto avrebbe mantenuto un comportamento irriguardoso, spintonando e minacciando i militari. Il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Ottavio Mosti, ha convalidato l’arresto, applicando al racalmutese la misura dell’obbligo di firma.

6 dicembre, a Campobello di Licata un furto sacrilego e’ stato perpetrato all’interno della Chiesa Madrice. I malviventi sono entrati furtivamente, approfittando dell’assenza di persone all’interno, ed hanno asportato, usando un taglierino, una tela dell’ 800 riconducibile alla scuola del maestro Provenzani, noto artista palmese. Il dipinto, intitolato “Madonna del Rosario”, rappresenta la Madonna con in braccio il Bambin Gesu’, e la Vergine  Maria che si inchina verso San Domenico. L’arciprete Calogero Montana ha avvisato i carabinieri. Indagini in corso.

6 dicembre, i carabinieri del Nucleo radiomobile di Cammarata e i colleghi della stazione di San Giovanni Gemini, agli ordini del capitano Vincenzo Bulla,  hanno arrestato Fabio Varsalona, 25 anni, residente a San Giovanni Gemini, accusato di furto con strappo allorche’ in Corso Umberto primo, usando la scusa di domandare in prestito pochi spiccioli al proprio cugino, gli ha strappato di mano il portafogli ed e’ fuggito. Il ladro e’ stato rintracciato, sorpreso in possesso della somma di 49 euro, asportata dal portafogli, ed e’ stato arrestato.

7 dicembre, anche una impresa di Palma di Montechiaro, la “Leonplast Sas”, e’ tra le 17 aziende indagate nell’ ambito dell’ inchiesta su di un presunto traffico transfrontaliero di rifiuti speciali sostenuta dalla Guardia di finanza e dalla Dogana di Taranto, con il coordinamento della Dda di Lecce. La “Leonplast Sas” e’ di proprieta’ dell’imprenditore Diego Leone. Si tratta di un’azienda che opera a raggio internazionale ed e’ specializzata nel recupero, raccolta, trasporto e rigenerazione di materie plastiche.

7 dicembre, “hanno ammesso di avere pagato tangenti per ottenere concessioni ed autorizzazioni edilizie”. Gli indagati nell’ ambito dell’inchiesta “Self service”, su un presunto giro di mazzette all’ Ufficio tecnico comunale di Agrigento, Giorgio Parrino, 55 anni, e Giuseppe Gallo, 43 anni, entrambi imprenditori, hanno chiesto di patteggiare la pena rispettivamente ad 1 anno e 10 mesi e ad 1 anno e 2 mesi. Entrambi sono accusati di corruzione. Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento decidera’ se ammetterli o meno al rito alternativo. Nel frattempo, Giuseppe Gallo, detenuto ai domiciliari dal 29 novembre scorso, su istanza dei difensori, gli avvocati Nino Gaziano e Daniela Posante, e’ stato scarcerato e gli e’ stato imposto l’obbligo di dimora nel Comune di residenza. E’ stato scarcerato, con obbligo di dimora ad Agrigento e Favara, anche Giorgio Parrino, difeso dagli avvocati Luigi Troja e Antonietta Loredana Pecoraro.

7 dicembre, il Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Valerio D’Andria, ha ammesso la costituzione di Parte civile di ConfIndustria Agrigento, rappresentata dall’ avvocato Giuseppe Scozzari, contro l’ ex sindaco di Racalmuto, Toto’ Petrotto, imputato nell’ ambito dell’ inchiesta cosiddetta ‘’ Sorgente”. Petrotto e’ accusato di tentata concussione allorche’ avrebbe esercitato delle pressioni sull’amministratore delegato di Girgenti Acque, Giuseppe Giuffrida, per ottenere dei benefici in cambio della cessione degli impianti idrici del suo paese. Il Giudice si e’ riservato di decidere sulla costituzione di Parte civile, ancora di ConfIndustria tramite Scozzari, contro il sindaco di Licata, Angelo Graci, accusato di istigazione alla corruzione perche’, abusando della propria carica, avrebbe pressato per ottenere l’assunzione dei due figli alla societa’ Girgenti Acque.

7 dicembre, la Procura di Agrigento, tramite il Procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e il sostituto Luca Sciarretta, ha appellato la sentenza emessa dal giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Giuseppe Lupo, che lo scorso 20 ottobre ha assolto l’ex presidente della societa’ di calcio Akragas, Gioacchino Sferrazza, accusato di apologia del reato di associazione mafiosa, istigazione a delinquere e calunnia. Le accuse si riferiscono al saluto di Sferrazza al presunto mafioso di Palma di Montechiaro, Nicola Ribisi, dopo una partita vinta dall’ Akragas, il 27 settembre del 2009, ed innanzi alla Questura di Agrigento in occasione dell’ arresto di Ribisi, il 18 settembre del 2009. Poi, e’ stata contestata la presunta istigazione ai tifosi, da parte di Sferrazza, a minacciare di morte il giornalista Gerlando Cardinale che pubblico’ sul Giornale di Sicilia la notizia del saluto a Ribisi dopo la partita. La calunnia invece e’ stata contestata a seguito di una querela di Sferrazza allo stesso giornalista ed alla Direzione del Giornale di Sicilia.

7 dicembre, e’ morto, dopo lo stato di coma, all’ospedale Cannizzaro di Catania, Moussa Ali’, 28 anni, originario del Niger, picchiato a sangue lo scorso 17 novembre all’interno del centro di accoglienza “La Misericordia” a Santo Stefano di Quisquina. Si aggrava dunque l’ imputazione, in omicidio volontario aggravato dalla crudelta’, a carico del presunto aggressore, Salissou Kelo Boukar, 28 anni, anche lui originario del Niger, che avrebbe colpito a bastonate il connazionale per questioni di appartenenza a tribu’ diverse.

7 dicembre, i carabinieri della stazione di Menfi hanno arrestato ai domiciliari Vincenzo Pavia, 46 anni, di Menfi, perche’ sorpreso all’interno di una fabbrica dismessa nella zona industriale, intento ad asportare 110 metri di cavi di rame dai pozzetti del luogo. La refurtiva e’ stata sequestrata.

7 dicembre, i carabinieri della stazione di Montevago hanno arrestato Francesco Zummo, 56 anni, di Montevago, che scontera’ 9 mesi di reclusione ai domiciliari frutto di un cumulo di condanne pregresse per alcuni reati.

7 dicembre, il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Alfonso Pinto, ha condannato per omicidio colposo a 4 mesi di reclusione, con il beneficio dell’indulto, Calogero Bisaccia, di Ravanusa, padre di Stefano, il ragazzo di 25 anni che il 13 agosto del 2005 mori’ folgorato nella doccia di casa sua. La tragedia domestica fu provocata da un corto circuito scatenato dalla fusione di due fili nel manico di una griglia su cui il ragazzo arrostiva della carne durante la doccia. L’ imputato, colpevole perche’ intestatario dell’ immobile teatro del sinistro, e’ stato difeso dall’avvocato Ignazio Valenza.

8 dicembre, i carabinieri della Tenenza di Ribera hanno arrestato Giovanni Di Stefano, 55 anni, e Salvatore Meli, 27 anni, entrambi di Porto Empedocle, accusati di furto allorche’ sono stati sorpresi in un capannone dismesso in localita’ San Pietro Superiore intenti a rubare vario materiale ferroso per un valore di mercato di circa 100mila euro.

8 dicembre, a Licata i poliziotti hanno arrestato Giacomo Ripellino, 34 anni, che scontera’ 6 mesi di reclusione per evasione dagli arresti domiciliari e per il reato di maltrattamenti in famiglia.

9 dicembre, la Polizia ha arrestato un tassista agrigentino, Angelo Costanza, 54 anni, sorpreso a Licata, in via Due Rocche, nel quartiere di Fondachello, a bordo della sua automobile in possesso di 51 grammi di cocaina.

9 dicembre, all’ Ospedale “ San Giovanni di Dio ” di Agrigento e’ stato eseguito un espianto di organi da un uomo di 52 anni stroncato da un arresto cardiaco. I familiari hanno generosamente acconsentito alla donazione degli organi. Cornee e fegato sono stati trasportati dagli operatori della sezione “Volontari del soccorso” del Comitato provinciale di Agrigento della Croce Rossa, da Agrigento all’ ospedale Cervello di Palermo. Il Commissario provinciale della Croce Rossa di Agrigento, Angelo Vita, apprezza l’ impegno e l’abnegazione dei volontari e li ringrazia pubblicamente per la loro infaticabile azione.

9 dicembre, tentativo di scasso alla sede della Sezione distaccata del Tribunale di Agrigento a Canicatti’, in via Calatafimi. Il personale si e’ accorto che l’ ingresso e’ stato danneggiato, ed alcune telecamere dell’ impianto di video – sorveglianza sono state divelte o spostate. Inoltre, il sistema antifurto non ha funzionato perche’ i cavi sono stati tranciati. Su quanto accaduto indagano i Carabinieri della locale Compagnia.

10 dicembre, i carabinieri della stazione di Naro hanno arrestato Riccardo Valenti, 28 anni, di Licata, sorpreso in contrada “Giummello” alla guida della propria automobile ed in possesso di 50 grammi di marijuana che ha tentato di nascondere lanciando un involucro dal finestrino dell’ auto. Valenti e’ fuggito ma e’ stato inseguito ed acciuffato.

(News di Angelo Ruoppolo)

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