Caro direttore,
“Istituzioni regionali e aziende provinciali sanitarie sono indifferenti di fronte ad una malattia che interessa sempre più famiglie in Sicilia, ma quel che è peggio, anziché procedere alla realizzazione della rete integrata di servizi per l’autismo, in molte realtà territoriali si sta assistendo invece, allo smantellamento dei servizi pubblici rivolti ai soggetti affetti da tale malattia. Nel dicembre 2005, con la legge regionale n. 19, il parlamento siciliano aveva stabilito e indicato quelle che dovevano essere le linee guida di organizzazione della rete assistenziale, Il decreto emanato il 1° febbraio 2007, prevede che ogni azienda sanitaria provinciale operante in Sicilia, attivi un centro per l’autismo e i disturbi generalizzati dello sviluppo e altresì, che ogni azienda è tenuta a destinare almeno lo 0,1% delle somme in entrata nel proprio bilancio alla rete integrata di servizi per l’autismo. Ma il decreto non è stato ancora attuato.
Negli ultimi anni è cresciuto il numero di bambini autistici a causa della scarsa presenza sul territorio di centri per l’autismo. Ad Agrigento, si è costretti a combattere da soli contro questo male, a causa della quasi totale assenza di una rete integrata di servizi, in contrasto con quanto disposto dalla Legge regionale 19/2005 e dal decreto attuativo. A tale uopo è urgente, e non più rinviabile, inviare degli ispettori, per verificare lo stato di attuazione della legge e dare indicazioni ai direttori generali delle aziende sanitarie, a cominciare dall’Asp di Agrigento, fissando dei termini a brevissima scadenza, entro i quali deve trovare attuazione quanto previsto dalla legge regionale.. Le famiglie agrigentine, con bimbi affetti da autismo, confidano in un tuo interessamento”.
Aldo Mucci
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