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Alla Società Siciliana per la Storia Patria due giornate di studi su Vittorio Emanuele Orlando.

Scritto da il 26 Ott 2011/ 22:19. Letto 831 volte. Registrato sotto Convegni, Cronache, In evidenza, Palermo. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

A 150 anni dalla nascita di Vittorio Emanuele Orlando, l’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, la Società Siciliana per la Storia Patria e l’Università degli Studi di Palermo dedicano due giornate di incontri e riflessioni per ricordare una delle figure dominanti della vita politica italiana.
L’iniziativa, organizzata nell’ambito delle celebrazioni per l’unità d’Italia, prevede l’intervento dell’on. Giuliano Amato – nella qualità di Presidente del Comitato Nazionale per i 150 anni dell’unità d’Italia – oltre alle massime Autorità della Regione siciliana e la partecipazione di personalità del mondo accademico nazionale che, alla presenza della famiglia Orlando, sottolineeranno alcuni dei contributi politici e scientifici prodotti da Vittorio Emanuele nel lungo arco della sua vita.
Il convegno di studi si terrà il venerdì 28 e sabato 29 ottobre 2011 alla Società Siciliana per la Storia Patria (in piazza San Domenico 1 a Palermo), nei suggestivi ambienti del salone Di Maggio. Il Presidente della Storia Patria, professor Giovanni Puglisi, venerdì 28 ottobre, alle 15, aprirà i lavori del seminario, articolato in due momenti distinti, funzionali a raccontare le due anime di Vittorio Emanuele Orlando, quella dell’uomo politicamente impegnato e quella del giurista. Nella prima sessione, in programma venerdì pomeriggio e, presieduta dal professor Orazio Cancila, i docenti Giuseppe Barone, Carlo Ghisalberti, Santi Fedele e Fulvio Tessitore si soffermeranno rispettivamente sui rapporti di Orlando con Giolitti e la Sicilia, sulla sua azione politica durante la prima guerra mondiale, sull’atteggiamento nei confronti del fascismo e, infine, sulla scuola storica sistematica giuridica nel primo Orlando.
Nella seconda sessione, in programma sabato 29 ottobre e presieduta dal prof. Salvatore Raimondi, alle 9,15 interverrà l’on. Giuliano Amato. A seguire, i docenti Sabino Cassese, Maurizio Fioravanti, Guido Corso, Aldo Sandulli analizzeranno l’azione di Vittorio Emanuele Orlando in ambito giuridico: il rinnovamento degli “studi di diritto pubblico”, il diritto pubblico dello Stato unitario, il lascito di Vittorio Emanuele Orlando nel diritto amministrativo italiano e, infine, le prime riviste della giuspubblicistica italiana ed il primo trattato di diritto amministrativo.
Contestualmente, sarà inaugurata una mostra di documenti, cimeli ed oggetti personali appartenuti allo Statista, grazie alla disponibilità della famiglia. Ingresso libero.

La vicenda di Vittorio Emanuele Orlando attraversa l’intera scena storica del Risorgimento italiano: nato a Palermo nel maggio del 1860, proprio nelle giornate conclusive del Regno delle Due Sicilie, durante l’epopea garibaldina, Orlando ha altresì contribuito in modo determinante alla formazione del nostro Paese sotto il profilo giuridico, oltre ad essere un protagonista della vita politica italiana lungo tutta la storia del Regno d’Italia, fino alla instaurazione della Repubblica. Egli fu infatti instancabile protagonista della vicenda storica italiana fino al giorno della sua morte, avvenuta nel 1952: non è un caso, dunque, che venga oggi ricordato contestualmente alle celebrazioni per il 150° anniversario dell’unità d’Italia.
È considerato il padre del diritto amministrativo e di quello costituzionale, poiché, appena trentenne, scrisse due opere manualistiche – Principi del diritto costituzionale e Principi di diritto amministrativo – che segnarono la nascita del moderno diritto pubblico italiano, attraverso una nuova metodologia d’analisi del diritto pubblico, scevra di sociologismi e di ogni altra contaminazione di carattere storico-filosofico e politico. E, per formare un ceto di giuristi all’altezza di questa nuova disciplina scientifica, fondò una vera e propria scuola giuridica nazionale e una rivista specialistica, “Archivio di diritto pubblico”, contesti ideali per approfondire temi e dibattiti in materia.
Eletto deputato nel collegio di Partinico, in provincia di Palermo, dal 1897 al 1925, da convinto liberale qual era si schierò con Giolitti e, durante la sua carriera politica, divenne titolare di diversi importanti dicasteri (della Pubblica Istruzione, della Giustizia, dell’Interno). Da Presidente del Consiglio dei ministri, all’indomani della disfatta di Caporetto, seppe incitare il Paese a contrastare l’avanzata austriaca, infiammando gli animi con il suo celebre “Resistere, resistere, resistere”.
L’ampia documentazione su Orlando è da oggi a disposizione degli studiosi sul sito www.vittorioemanueleorlando.it, istituito nell’ambito dell’iniziativa.

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