Col consenso unanime della critica e degli spettatori, s’è concluso il secondo festival della città crispina. Certo, è difficile ottenere un consenso unanime, ma a volte capita, e dopo la chiusura, arriva il bilancio. Diversi i partecipanti (17), provenienti dalla ospitante Ribera, da Sciacca, Favara…. Ospiti provenienti da Messina, Sciacca, San Giovanni Gemini. Un buon cocktail, tra spettacolo e deliziosa musica. Alto il livello dei giovani artisti, tra i quali di sicuro ci sarà qualcuno che si farà presto sentire. Purtroppo, l’affluenza di pubblico non è stata generosa, forse complice il Consiglio comunale sulla tematica della centrale a biomassa, argomento scopertosi di forte interesse (tardivamente) dalla classe politica.
In ogni caso, il festival ha riscosso notevole successo, e questo è quello che conta. Qualche fuori programma, che ha fatto impazzire la regia e la grafica, ma alla fine tutto è andato liscio. Di sicuro, il prossimo anno bisognerà lavorare per migliorare lo spettacolo, ma c’è tempo e voglia. Pasquale Salvaggio, conduttore nonché presidente dell’Associazione “Sicilia Terra del Mediterraneo”, un ente di volontariato senza fine di lucro, che ha lo scopo di promuovere il territorio ed il tessuto socio-economico, s’è prodigato e, grazie alla collaborazione dei Soci e di Nino Tamburello, è riuscito nell’intento: promuovere quanto di meglio è presente nel territorio in ambito artistico-culturale, espresso in musica. Non è mancato l’angolo della poesia, affidata al poeta Bonafede.
Una manifestazione autogestita ed autofinanziata, con il patrocinio del Comune di Ribera, che rappresenta un appuntamento annuale di sicuro prestigio.
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