Nonostante sia passato un anno dalle precise proposte formulate dalla Sicilia per il riconoscimento dell’autonomia finanziaria attribuita dallo Statuto e mai integralmente attuata e della legge sul federalismo fiscale, solo adesso riceviamo una laconica risposta dal Governo nazionale. E questo mentre per le Regioni ‘speciali’ del nord si sono riconosciute tutte le prerogative e per la Sardegna le norme sono quasi del tutto definite”. Lo ha detto l’assessore regionale per l’Economia, Gaetano Armao, a conclusione della riunione straordinaria della Conferenza delle Regioni e delle province autonome svoltasi a Roma e convocata per esprimere valutazioni e osservazioni sul disegno di legge delega per la riforma fiscale e assistenziale. “Da quanto la Lega detta la linea politica sulle autonomie – ha continuato Armao – la Sicilia si cita solo per cercare di dimostrare che questa e’ la patria di tutte le disfunzioni. Non e’ piu’ ammesso far melina con gli interessi dei siciliani. Molte delle difficolta’ finanziarie che gravano sulla Regione ed incidono sui servizi ai siciliani, infatti, potrebbero essere superate se solo si riconoscesse quel che alla Sicilia e’ dovuto in attuazione degli art. 36 e 37 dello Statuto, con il trasferimento delle accise sui prodotti petroliferi”. “Abbiamo espresso un giudizio fortemente critico con le altre Regioni sul disegno di legge delega per la riforma fiscale e
assistenziale e abbiamo richiesto il pieno coinvolgimento delle Regioni e degli organi di rappresentanza appositamente individuati dalla recente riforma sul federalismo fiscale” per realizzare una reale semplificazione e chiarezza per gli adempimenti a carico dei contribuenti e la lotta all’evasione fiscale e giungere ad una piena conoscenza degli effetti finanziari sui sistemi economici delle regioni”. “Per quanto attiene agli aspetti fiscali – spiega l’assessore Armao – questo disegno di legge ripropone i contenuti gia’ inseriti dal Ministro Tremonti nella legge di uguale contenuto del 2003, ma largamente disattesa. Inoltre, non tiene conto dei cambiamenti intervenuti nel sistema fiscale sia dello Stato che delle Regioni e dei Comuni e non fa cenno ad un principio basilare, quello della progressivita’ dell’imposta ne’ fa cenno allo statuto dei contribuenti” L’assessore evidenzia inoltre come il testo “opera una lacunosa commistione tra la riforma fiscale, che per sua natura deve avere una portata e un respiro molto ampi, e la riforma assistenziale, che e’ una disciplina di carattere settoriale”. “Questo testo – conclude Armao – non determina alcuna certezza sotto il profilo degli esiti distributivi e del gettito e cio’ ci preoccupa viste le difficolta’ in cui operano in questo momento Regioni e Comuni”.
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