Scalano a pedalate il monte Titano preferibilmente la domenica per raggiungere la Repubblica di San Marino. Sono l’ultima originale generazione di evasori. Questi provetti ciclisti sono dotati di boracce dell’acqua colme di banconote di 500 euro e di scarpe contenenti in ogni soletta fino a 10.000 euro, che corrono ogni fine settimana sulla superstrada . Noti alle Fiamme Gialle col soprannome di “’amatori” rappresentano l’ultima sfida di questi giorni delle Forze dell’Ordine . Oltre agli “amatori’’ ovviamente, le verifiche della Finanza sul territori sul territorio sanmarinese sono concentrate anche sulla banca dati delle auto di lusso targate San Marino, che recentemente ha introdotto il metodo di rilevamento “ CETE “ (controllo economico del territorio) per monitorare i conducenti di autoveicoli di nazionalità italiana. Infatti, sul Titano risultano immatricolate almeno 2.600 auto di grossa cilindrata. Il comandante della Guardia di Finanza Marco Venceslai, sottolinea come, al momento < il principale obbiettivo da raggiungere sia quello di andare a stanare gli evasori totali. In effetti, i dati statistici rivelano come nel 2010 i controlli effettuati sono stati 1587, fondamentali per il recupero di ben 111 milioni e 457.710 euro di imposte evase; mentre nel 2011, nonostante il minore numero di accertamenti (514 fino ad oggi), il totale è nettamente superiore:142 milioni euro>. Nonostante ciò, il fatto statistico più preoccupate invece per San Marino resta il riciclaggio denaro sporco: nel 2010 le denunce sono state soltanto otto, accertando una somma di denaro pari a 220.500 euro; nel 2011 le denunce sono salite già a 123, che ha portato all’arresto di 15 persone e 3.447.600 euro sequestrati in quanto di provenienza illecita.< Che San Marino sia una cassaforte per il riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite, dichiara Venceslai, è un dato di fatto>. E intanto la Provincia di Rimini darà inizio dal lunedì prossimo alla campagna dal titolo: “Futuro. Scomparso per evasione fiscale. Anche tu, ogni giorno, puoi dire basta”.
Mihaela Angelica Roznovat
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