Il consigliere comunale Nadia Spallitta, capogruppo di Un’Altra Storia – ha dichiarato:
«Mentre a Palermo imperversa il dibattito sulle candidature e sulle primarie del centrosinistra, dei problemi della città sembra non interessare più a nessuno, e l’attività amministrativa rimane sostanzialmente ferma. L’inefficienza della politica locale raggiunge anche gli onori della cronaca nazionale, che attribuisce al Consiglio Comunale di Palermo il primato negativo nel rapporto tra costi e produttività. In un denso articolo pubblicato sul Corriere della Sera di ieri (domenica 23 ottobre), di Gian Antonio Stella, si individuano alcuni comportamenti strategici dei consiglieri comunali di Palermo, in grado di portare il compenso per un consigliere, tra rimborsi di stipendi più o meno gonfiati – quando ad esempio lavorino per soggetti privati (imprese, cooperative, associazioni) – trasferte e gettoni di presenza presso le commissioni, fino a diecimila euro al mese. Scrive Gian Antonio Stella “ma lavorano, poi, queste commissioni perennemente riunite? Alcune per carità senz’altro ….ci sono anche lì persone per bene…Difficile però non restare basiti davanti alla «produttività» ad esempio della «commissione Attività Produttive».” Secondo una lettera denuncia, questa Commissione tra gettoni, rimborsi di stipendi e spese varie, costa un totale di mezzo milione. “Per produrre cosa?” si domanda il giornalista, “Quattro pareri in quattro anni”. Sostanzialmente, secondo questa denuncia, un parere della commissione Attività Produttive di Palermo è costato circa cinquecento mila euro all’anno, per gettoni e rimborsi dei sette consigliere che la compongono. Pur non ritenendomi personalmente toccata da questa denuncia (la commissione Urbanistica, che presiedo, in questi anni ha espresso più di 50 pareri in materie complesse e delicate), credo che sia doverosa un’azione di contenimento dei costi della politica, soprattutto laddove la stessa sia incapace di trasformarsi in azione concreta sul territorio, e credo altresì che il centrosinistra debba prendere le distanze da sprechi e costi superflui, contrastandoli e impedendoli. Ritengo gravissima la rinnovata denuncia dei costi della politica, e deve indurre a riflettere su quello che deve essere il ruolo e la funzione vera dei soggetti politici, dal momento che le situazioni di cui parla l’articolo del Corriere della Sera ingenerano una giusta sfiducia nelle istituzioni».
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